MONACO — Niente finale di Champions a Milano nel 2027. E il via libera a San Siro ristrutturato per il futuro, col possibile abbandono, da parte delle due squadre milanesi, dei progetti per gli stadi di proprietà, a San Donato il Milan e a Rozzano l’Inter, in nome della soluzione più rapida ed economica: la ristrutturazione del Meazza, appunto, per una spesa complessiva intorno al mezzo miliardo di euro, da suddividere tra i due club. Arrivano per ora informalmente, a margine del sorteggio della Champions, le novità sullo stadio di Milano.
Finale Champions 2027, ipotesi Roma
Verrà ratificata, a meno di improbabili sorprese, dal comitato esecutivo dell’Uefa il prossimo 24 settembre a Praga, la rinuncia a ospitare a San Siro, fra due edizioni, la partita più importante della principale competizione per club del calcio, che nella sua nuova veste (a 36 squadre e a girone unico) sta per diventare il primo vero campionato europeo per club. La dolorosa resa di Milano, anticipata da Repubblica a inizio giugno, non significa necessariamente il no all’Italia, perché la riapertura della gara tra città non esclude l’ipotesi Roma, che ospitò la finale nel 2009. Ma è comunque una sconfitta di immagine per la capitale economica e per la Scala del calcio, che undici anni dopo l’ultima volta (il derby madrileno Real-Atletico del 2016) era pronta di nuovo allo spettacolo dell’atto conclusivo della Champions. Ha prevalso la ragion di stato: la necessità di avviare la ristrutturazione del Meazza in vista dell’Europeo 2032, che l’Italia organizzerà con la Turchia. L’Uefa non può avallare la disputa della partita vetrina, la più importante della stagione, in uno stadio con qualche cantiere aperto, situazione che appare però fisiologica per San Siro nel 2027, se partirà il progetto di ristrutturazione. Quello proposto da We Build a Milan e Inter non è necessariamente il prescelto, però la strada della ristrutturazione è stata caldeggiata dal sindaco Beppe Sala, che avrebbe comunicato l’opinione favorevole di Milan e Inter al presidente della Figc Gabriele Gravina. Il quale è anche vicepresidente Uefa e ha preannunciato al presidente Aleksander Ceferin le prossime mosse in vista di Euro 2032. La Figc deve consegnare entro il 31 ottobre 2026 il dossier sugli stadi dell’Europeo, con i progetti e la relativa copertura finanziaria dei lavori, la cui partenza dovrebbe avvenire, secondo protocollo, nel marzo 2027, un anno dopo la cerimonia inaugurale delle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026.
La ristrutturazione di San Siro
Essendo impensabile l’assenza di Milano tra le sedi dell’Europeo, urge una decisione politica e tecnica. E la soluzione San Siro prende spazio, anche se i particolari sono da definire, a cominciare da quella più rilevante, su chi realizzerà il progetto. Fanno propendere per la scelta della ristrutturazione la relativa rapidità dell’intervento – alcuni sono già in programma per le Olimpiadi, ma quelli più sostanziali avverrebbero nel 2027 – e la spesa, certamente inferiore a quel miliardo di euro minimo che è da mettere invece in preventivo sia per lo stadio milanista a San Donato sia per quello interista a Rozzano. La luce verde per il nuovo stadio a Milano potrebbe dunque essere scattata nel Principato di Monaco. In simultanea col semaforo rosso alla finale di Champions 2027.