TORINO — Che cosa ci si può aspettare da un indomito scozzese che porta nel nome la rivoluzione di Che Guevara e che gioca nella squadra più tremendista che ci sia, il Torino? Almeno a livello di ingredienti, il suo è il cocktail perfetto e la conferma è giunta dalla sfida che ha rappresentato il suo debutto da titolare in Serie A.
Il gol di Ché Adams all’Atalanta
Al termine di un pomeriggio incandescente – caratterizzato dalla marcia di contestazione che ha messo nel mirino il presidente Urbano Cairo – e davanti a una curva Maratona che sembrava il vulcano in eruzione di tanti anni fa, Ché Adams ha preso le misure all’Atalanta e poi l’ha piegata. Ci è riuscito prima propiziando con la sponda decisiva il gol di Ilic, bravo nel pareggiare il vantaggio di Retegui, e poi mettendosi in proprio battendo Carnesecchi e firmando il primo gol italiano, quello che vale tre punti.
Chi è Ché Adams
Ma chi è Ché Adams, l’attaccante che il direttore tecnico Davide Vagnati ha appena pescato con un bel guizzo fra gli svincolati dopo cinque stagioni nel Southampton, le prime quattro in Premier e l’ultima in Championship? Fisico compatto, buona tecnica di base, rapido e potente sottoporta, Adams può fare la prima o la seconda punta. Il nazionale scozzese, che ha firmato un contratto con i granata fino al 30 giugno 2027, è nato nel luglio del 1996 a Leicester da papà originario di Antigua e Barbuda e madre scozzese. E sarà proprio mamma Frances il suo modello di vita, la guida che ha fatto crescere Ché e i suoi tre fratelli più grandi: “Quand’ero piccolo, mamma mi portava sempre in giro per il paese a giocare a calcio – ricorda con affetto il calciatore che ha giocato Euro 2024 con la maglia della Scozia –. È lei che mi ha reso la persona che sono oggi”.
Adams e Che Guevara
In campo, invece, il suo modello da ragazzino era Thierry Henry, leggenda dell’Arsenal e della Premier League. A proposito della mamma, è una sua trovata quella del nome singolare dedicato al rivoluzionario che, insieme a Fidel Castro, ha scritto la storia di Cuba, e non solo: “Io mi chiamo così proprio in suo onore – spiega Adams con il suo sorriso che ispira simpatia –. Nel periodo in cui sono nato io si parlava spesso di Che Guevara e a mia mamma piaceva molto il suo nome e il suo personaggio”.
Ché Adams: “Il Torino gioca col cuore e si diverte”
E il primo gol granata? “Beh, è stata una partita che è andata oltre le aspettative: abbiamo giocato molto bene, ci abbiamo messo il cuore e abbiamo portato a casa tre punti preziosi. È stato un grande esordio, ringrazio i tifosi per l’accoglienza calorosa che mi hanno dedicato. Il gioco di Vanoli? Il tecnico ama il gioco offensivo, ci chiede di giocar palla in profondità e di cercare sempre il fraseggio fra noi attaccanti. E le prime due partite dimostrano che ci stiamo divertendo”.