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Chiesa senza pace, per rinascere gli resta Conte

Nel Liverpool con Slot fa il centravanti di scorta. Il ct Gattuso è in allarme. Solo il Napoli ha ancora fiducia nel suo recupero

Federico Chiesa non è sparito e nemmeno è considerato un’irrecuperabile nullità, se qualche giornalista ha criticato Arne Slot per averlo tenuto tutto il tempo in panchina nella finale di Community Shield che il Liverpool ha perso ai rigori contro il Crystal Palace. A 20’ dalla fine il tecnico ha tolto il centravanti Ekitike e l’ha rimpiazzato con un centrocampista, MacAllister, e non con l’unico attaccante che aveva in panchina, il nostro Fede, e per questo è stato rimproverato. Chiesa gode dunque ancora di un po’ di considerazione: sarà anche minima, ma è una base da cui ripartire.

Come sta Federico Chiesa

Slot ne ha fatto una mera questione atletica: «Certo, avevamo Federico, ma non ha partecipato al tour asiatico». Se non l’ha fatto entrare, dunque, è per il ritardo di condizione dovuto al lieve infortunio che ha impedito a Chiesa di partecipare alla tournée in Oriente, durante la quale i Reds hanno incontrato anche il Milan. Sembrava che l’azzurro (o ex azzurro, vediamo cosa ne penserà Gattuso) fosse ormai stato messo irrimediabilmente fuori rosa e invece no: quando il Liverpool è tornato in Inghilterra, lui ha ricominciato a lavorare con i compagni, col sorriso sulle labbra e la birra nelle gambe, tant’è che s’è meritato i complimenti dei tifosi, che a lui sono affezionati. Ha giocato più di mezz’ora contro l’Athletic Bilbao (per sostituire Ekitike), l’infortunio è alle spalle. L’allenatore lo sta impiegando da centravanti, perché l’unica prima punta in rosa è proprio l’ex Eintracht, per lo meno fino a quando i Reds non riusciranno a comprare Isak. Anche fare il 9 di scorta è un modo per ricominciare.

Chiesa a Liverpool

Certo, Chiesa resta sul mercato, anche se lui a Liverpool sta bene: in città si è ambientato grazie anche al fatto di parlare un inglese impeccabile, l’ambiente gli piace, il fascino di quella maglia e di quello stadio è impareggiabile e lui conserva l’ambizione di ritagliarsi un posto lassù, andando oltre una prima stagione disgraziata, cominciata con un clamoroso ritardo di condizione (la Juve lo aveva messo fuori rosa, impedendogli di svolgere la preparazione estiva con la squadra) che non ha mai recuperato, costringendo Slot a bocciarlo con un’amara considerazione: «Oltre ad aver saltato la preparazione, viene da un campionato da cui si fa fatica ad arrivare ai livelli di intensità della Premier». E non è l’unico ad aver pagato questo dazio.

Chiesa al Napoli per la Nazionale

A lasciare l’Inghilterra sta pensando, ci mancherebbe, anche perché Gattuso gli ha spiegato che lo prenderà in considerazione per la Nazionale soltanto se giocherà con continuità nel club. A Liverpool, questo, non gli è garantito. L’estate scorsa Chiesa fu l’unico acquisto dei Reds, che pagarono alla Juventus 12 milioni. Nel principesco mercato 2025 (293 milioni spesi, 196 incassati) è una goccia in un mare di soldi: non sarà insomma lui a spostare la strategia commerciale dei campioni d’Inghilterra, disposti ad assecondare le volontà del giocatore, che può essere ceduto per 10 milioni o anche soltanto in prestito. Ma in pochi, finora, si sono interessati e l’unico a farlo con una certa concretezza è stato il Napoli, perché Conte ha pensato che i suoi strappi sulla sinistra gli potrebbero far comodo. Ma le incognite sono tante e quelle Fede non riesce a togliersele di dosso. Difficile, del resto, senza giocare.

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