LONDRA — Neanche i primi due gol di Erling Haaland contro il Real Madrid, dopo un’astinenza di oltre due anni, hanno riscritto il destino di questo deprimente Manchester City. La lenta caduta degli dei è oramai uno spleen domenicale, e pure feriale, di questa ex corazzata sinfonica, con il fu Jack Grealish ancora in hangover sportivo dopo la vittoria della Champions nel 2023: out dopo mezz’ora per infortunio, dopo un’andatura scapoli contro ammogliati.
Le difficoltà del Manchester City
Alla fine, in questi spareggi Champions, il City affonda miseramente 3-2 in casa contro i galacticos. Guardiola, sempre più depresso dalla stagione, dalla sua squadra e dal matrimonio a pezzi secondo i tabloid, per una volta torna all’antico, con Stones a centrocampo, De Bruyne dietro Haaland e proprio Grealish sulla sinistra. Ma nemmeno questo ha distolto il suo sguardo verso l’abisso, come un quadro di Friedrich. Il City oramai soffre di tutte le contraddizioni e le lacerazioni di una squadra a fine ciclo. Eppure passa in vantaggio proprio con Haaland, che sul filo del fuorigioco batte Courtois, dopo che il Real Madrid si divora due gol clamorosi davanti alla porta in dieci minuti. Prima Mbappé sbatte contro Ederson, poi Mendy a porta vuota si fa ipnotizzare da Aké.
Bellingham decide il big match
Ma questo City è oramai fragile e insostenibile, persino contro un Real con la difesa dilaniata dagli infortuni. Mbappé la pareggia a inizio ripresa con una svirgolata, poi poco prima dell’80’ Haaland insacca il 2-1 su rigore guadagnato da Foden dopo un’ingenuità di Ceballos. Ma qui si sciolgono gli 11 di Guardiola. L’ex Brahim Diaz la pareggia dopo una ribattuta sballata di Ederson. Bellingham la chiude — e con essa forse la qualificazione in vista del ritorno la prossima settimana — dopo un fatale equivoco tra Kovacic e Rico Lewis. City transit gloria mundi.