MILANO — Un Milan con una doppia veste. Capace di cambiare assetto tattico a seconda dell’avversario, delle partite, dei momenti. È una delle eredità che il Diavolo si è portato a casa dalla tournée in Asia e Australia, due moduli a disposizione di Allegri. Che presto avrà a disposizione anche Ardon Jashari, sbarcato martedì sera a Milano per visite mediche e firma sul contratto, che porterà muscoli e qualità al centrocampo rossonero. L’idea di base di Max resta quella di schierarsi con il 4-3-3 classico. Ma c’è un’altra soluzione, con la difesa a tre, che ha messo in campo nelle prime due partite asiatiche, contro Arsenal e Liverpool. Un’alternativa possibile grazie a una pedina insospettabile: Fikayo Tomori. Andiamo con ordine.
Cosa porta Jashari al Milan
Il ds Tare ha inseguito Jashari per settimane, alla fine è riuscito a vincere le resistenze del Bruges a cui andranno 34 milioni più circa 4,5 di bonus. Il Milan non ha mai cambiato obiettivo, nonostante le difficoltà, perché convinto del valore del giocatore. Jashari non è un incontrista o un centrocampista di gamba, ma sa svolgere entrambe queste funzioni. In campo sa fare tutto: impostazione, sviluppo, fase difensiva, anche se la caratteristica che meglio lo definisce è il dinamismo. Partirà da mezzala accanto al regista (Ricci o Modric), ma nella costruzione del gioco tende a abbassarsi spesso sulla linea difensiva. È mancino, bravo anche a condurre il pallone in transizione e a verticalizzare, aggressivo nel primo pressing. Deve e può crescere in fase realizzativa. Nella scorsa stagione al Bruges ha segnato solo quattro gol, di cui tre in campionato e uno nella coppa nazionale. In Champions, in 11 partite, è rimasto a secco.
Milan con la difesa a 3 e a 4
Il Diavolo di Allegri si è esaltato in Asia con concetti all’apparenza semplici: blocco compatto dietro, rapidità nel ribaltare l’azione per scatenare in contropiede Leao e l’avanguardia rossonera. Questa è la base, ritrovare solidità e sicurezza. Le indicazioni arrivate finora sono incoraggianti, ma certo i veri test alla tenuta di squadra ci saranno più avanti. Non bisogna avere fretta. Il Milan inizierà con il 4-3-3, ma potrà all’occorrenza muoversi con il 3-5-2.
Il ruolo di Tomori
Il giocatore chiave sarà Tomori. Max lo ha schierato nelle prime amichevoli come terzino destro, uno delle caselle ancora da coprire sul mercato. Una necessità, quindi, ma anche un’opportunità. L’inglese ha caratteristiche uniche per un centrale, corsa e rapidità che gli permettono di fare la sua parte anche sulla fascia. Ma, soprattutto, può trasformarsi all’occorrenza in un perfetto braccetto della difesa a tre. L’idea, che poi era anche del Milan di Pioli, è di avere una corsia di spinta, quella di sinistra con Estupinan e Leao, e una più bloccata, quella di destra. Un modo per trovare equilibrio.
Il futuro di Tomori
L’inglese, che a gennaio ha detto no alla Juventus, pronta a acquistarlo per 30 milioni, si è quindi riscoperto centrale per il Milan. “Ho sempre detto che ero contento qua – ha detto di recente – e fino all’ultimo giorno che indosserò questa maglia, darò tutto per il Milan. Sarà sempre così”. Contratto fino al 2027, Tomori è destinato a restare in rossonero almeno fino a giugno, poi si discuterà di un possibile rinnovo.
L’evoluzione di Leao
Jashari e Tomori quindi, ma anche Leao. Allegri lo ha da subito responsabilizzato. Alla società ha detto che sarebbe partito nella costruzione del suo Milan da lui e Maignan, appena sbarcato a Milanello ha preso Rafa sotto la sua ala e lo ha fatto sentire importante, nominandolo anche vice capitano. Lo ha seguito, gli è stato vicino, anche con qualche consiglio. E, in campo, gli ha dato una maggiore libertà d’azione. In velocità e a campo aperto Leao può essere devastante, e Max vuole metterlo nelle migliori condizioni per far bene. Di più: Rafa è stato schierato anche un po’ per necessità da attaccante, e ha dimostrato di sapersi muovere pure in quella posizione. È un’altra possibilità, affiancare Leao al centravanti (Gimenez quanto tornerà, oltre a chi arriverà dal mercato). Novità e esperimenti, così sta crescendo il Milan che verrà.