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Conceiçao il duro, allenamento del Milan con i parastinchi. E sul figlio: “Solo un avversario”

La semifinale di Supercoppa italiana contro la Juventus del 3 gennaio sarà l’esordio del tecnico portoghese sulla panchina rossonera. “Ho trovato un gruppo umile. Non sono un visionario, credo nel lavoro quotidiano”

RIAD – Ha fatto allenare la squadra per due volte, la sera di mercoledì e la mattina di oggi, facendo slittare la conferenza stampa della vigilia. E sui campi del centro sportivo dell’Al-Shabab ha preteso dai suoi giocatori massima intensità, chiedendo loro di vestire i parastinchi. Ecco come Sergio Conceiçao sta preparando la semifinale di Supercoppa italiana contro la Juventus, sua gara di esordio sulla panchina rossonera. Il suo predecessore e connazionale Paulo Fonseca, esonerato dopo il pari con la Roma in campionato, contro i bianconeri non ha perso. Sa di dovere fare altrettanto, per presentarsi come si deve al suo nuovo pubblico. “Non devono esserci scuse. Dobbiamo affrontare la Juve a testa alta. Mancano ancora due allenamenti prima della partita, vogliamo essere incisivi. Dobbiamo capire cosa è importante per cercare di vincere la partita. Hanno tanti giocatori di qualità, giovani e che lavorano. Nessuno ha subito meno gol in Serie A”.

La sfida con il figlio Francisco

Per Sergio Conceiçao l’esordio sulla panchina rossonera coincide anche con la sfida al figlio Francisco, stellina della Juventus. Ma il nuovo tecnico milanista assicura di non essere emozionato per questo: “Non sono per niente emozionato, sono un professionista. Sono solo raffreddato, ho avuto la febbre in questi giorni. Se vedete gli occhi un po’ lucidi è per questo. A casa sono suo padre, ma domani mio figlio sarà un mio avversario. Lui la penserà allo stesso modo. Lo voglio battere come mi vuole battere lui. Spero di non farlo felice”. E sull’impatto che il figlio ha avuto sul campionato italiano, ha aggiunto: “È un giocatore di qualità, sia a livello tecnico che di comprensione del gioco e della tattica. Ha qualità fisiche, lo sa, ed è cresciuto così. Sono felice di averlo allenato. Ha buone caratteristiche. E con me non è facile giocare. Può avere una grande carriera, qui in Italia o in qualsiasi parte del mondo”.

Il Milan che ha trovato Conceiçao

Quanto al Milan che ha trovato, nei primi giorni di allenamento fra Milanello e Riad, ha detto: “Ho trovato una squadra umile, che vuole imparare. Questo è molto importante, è la base per fare un lavoro di qualità. Abbiamo avuto poco tempo per lavorare ma siamo stati incisivi per trasmettere cosa serve. Quelli del Milan sono colori bellissimi, è uno dei più importanti club del mondo. Allenare il Milan è un rischio? La vita è così, si rischia. È un piacere e un orgoglio”. E quando gli si chiede come vorrebbe essere ricordato al Milan, risponde alla Mourinho: “Non sono un visionario, penso a lavorare ogni giorno. Domani giocheremo in uno stadio pieno e guadagniamo tanto: cosa si può chiedere di più? Dobbiamo essere felici e ringraziare il talento che Dio ci ha dato”. Infine, uno sguardo al mercato e in particolare su Tomori, che le voci vogliono in separazione dal club: “Non ho parlato di mercato, non mi piace parlare dei singoli. Tomori fa parte del gruppo ed è la cosa più importante per me”.

Maignan e l’addio a Fonseca

Insieme a Conceiçao, si è presentato in conferenza stampa Mike Maignan, che ha parlato del passaggio dal vecchio al nuovo allenatore. Sull’addio a Fonseca, ha detto: “Ci siamo salutati, è un grande uomo e abbiamo rispetto. Certo l’ho salutato, l’abbiamo salutato tutti”. Dell’arrivo di Conceiçao ha raccontato: “Sappiamo che il compito non è mai facile, ma eravamo concentrati e attenti su quello che ci chiedono il mister e il nuovo staff per essere pronti il più velocemente possibile”.

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