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Conceiçao: “La vita è più dura di un ko in Champions, ci rialzeremo. Contro il Torino Theo ci sarà”

Il tecnico rossonero: “Eliminati per colpe solo nostre, ora testa al campionato e alla Coppa Italia. Pulisic non è ancora al top come vorremmo”

MILANO — “Oggi sono 31 anni che mia madre è morta, io ne avevo 18 e avevo perso mio padre da due: se queste del calcio sono le difficoltà, non ho paura di niente. Vado avanti per la mia strada”. Sergio Conceiçao non abbassa la testa e relativizza i problemi del pallone: il suo Milan è uscito dalla Champions, Sergio è ancora dispiaciuto ma non si lascia piegare. Ha dovuto superare prove ben più ardue. Come reazione, si immerge ancora di più nel lavoro: “Lo porto anche a casa, la mia famiglia non ne è contenta. Non faccio tutto bene eh, ma ci metto passione e intensità”. È contento di come il gruppo ha affrontato queste giornate complicate, dicendosi le cose in faccia: “È giusto così, meglio dirsi quello che si pensa. Stanno crescendo”.

Conceiçao: “Fuori dalla Champions per colpa nostra”

Così si sforza di voltare pagina dopo la notte da incubo col Feyenoord: “Avevamo preparato bene la partita, ci hanno punito gli episodi. La colpa è nostra, potevamo essere agli ottavi, ma ora dobbiamo pensare al campionato e alla Coppa Italia”. Domani c’è un test importante contro il Torino: “Negli ultimi anni per il Milan è stata una trasferta difficile. Ci aspetta una gara tosta e dovremo affrontarla con l’atteggiamento di una finale. Ho visto la squadra concentrata in allenamento negli ultimi due giorni”.

Conceiçao: “Theo Hernandez patrimonio del Milan”

Conceiçao non si sbilancia sulla presenza dal primo minuto di Hernandez, che si è scusato con la squadra per l’espulsione che ha stravolto la sfida col Feyenoord: “Theo è un patrimonio del club, con lui abbiamo parlato ed è disponibile per domani come gli altri 22”. La sensazione, complice anche l’assenza per infortunio di Walker, è che il francese scenderà in campo da titolare sulla corsia sinistra, con Jimenez a destra a fare le voci dell’ex Man City. Qualche dubbio in più su Pulisic, “non ha i 90’ nelle gambe, anche Gimenez sta crescendo ma non è ancora al livello che vorremmo”. In attacco possono partire di nuovo i Fab Four dall’inizio: “Per me possiamo farlo, come abbiamo visto nei primi 50 minuti col Feyenoord”. Prima del rosso che ha cambiato tutto.

Milan, dopo la Champions il Torino

Non vuole fare tabelle per la corsa al quarto posto, “non sono un calcolatore”, ma sul Torino avverte: “Giocano un calcio diretto, a volte con lanci su punte veloci direttamente dal portiere. Hanno un bel centrocampista, Ricci, e hanno aggressività. Dovremo essere al massimo, fare attenzione alle ripartenze e considerarla come la nostra finale di Champions”. La sua ricetta del successo: “Voglio una squadra corta, compatta e alta. Comincio a vedere un’evoluzione interessante, dobbiamo continuare così”.

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