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Conceiçao: “Non ho bisogno di rassicurazioni, dipendo dai risultati. Ibra? Peccato non giochi”

Il tecnico alla vigilia del Napoli: “Con la dirigenza ci sentiamo tutti i giorni”

MILANELLO – La sfida al Napoli, gli obiettivi quarto posto e Coppa Italia. Sergio Conceiçao arriva all’ultimo giro di boa stagionale reduce da due settimane di allenamenti, seppur con un gruppo ridotto (15 giocatori su 26): “Chi è rimasto ha fatto un lavoro diverso rispetto alle altre settimane, ed è stato importante. Abbiamo lavorato sui principi della squadra e sui cinque momenti di gioco, palle inattive comprese. E abbiamo stimolato il sesto elemento, che è il talento”. Avrà subito due test chiave: il primo incrocio da allenatore con Conte e mercoledì l’andata della semifinale con l’Inter. A Milanello in questi giorni si sono rivisti l’ad Furlani e venerdì Ibrahimovic. “Lui non può giocare domani (ride, ndr). Con la dirigenza ci sentiamo tutti i giorni”, dice Sergio nella conferenza stampa in cui presenta la gara del Maradona. Non si nasconde anche quando si parla del suo futuro e della chiacchierata fatta con Furlani: “Non ho bisogno che qualcuno mi rassicuri e tranquillizzi, molto semplicemente dipendo dai risultati. Altrimenti sembro un bambino che ha bisogno del papà che gli dice di volergli bene. Io sono qui per dare il meglio di me stesso. Con la dirigenza ci sentiamo tutti i giorni, loro sono sempre con la squadra e la squadra lo sa. Abbiamo lavorato in un ambiente sano, buono e con tanta fame”.

Conceiçao: “Mi aspetto un Napoli intenso e aggressivo”

Il Milan a nove giornate dalla fine del campionato è nono in classifica, a 6 punti dal Bologna quarto ma con in mezzo altre quattro squadre (Juventus, Lazio, Roma e Fiorentina). Per tornare in Champions bisogna trovare continuità. Fare risultato al Maradona darebbe evidentemente una scossa: “Mi aspetto un Napoli di qualità e simile al suo allenatore, intenso e aggressivo. Da Lukaku al lavoro che fa Raspadori, a Lobotka che è il maestro del centrocampo. Di loro sappiamo tutto a memoria. Siamo preparati su questo, ma dobbiamo pensare a quello che faremo noi. Mi piace sfidare i migliori, siamo pronti. È una gara importante, la matematica dice che siamo ancora in corsa. Abbiamo lavorato per vincere”, il proclama dell’allenatore portoghese. Sull’incrocio con Conte, a cui spesso è stato affiancato: “Con Antonio ho giocato contro da calciatore, ci siamo affrontati tante volte. Però da allenatore è la prima volta. Mi paragonano a lui per la passione che abbiamo nel nostro mestiere. A me piace vivere intensamente”. Alla domanda se si sente il Conte portoghese, Conceiçao risponde secco con il suo orgoglio: “No”.

“Se non credessi al quarto posto non sarei qui”

Mercoledì c’è il primo derby di Coppa Italia, ma Sergio non perde concentrazione: “Non possiamo pensare a tutte e due le partite. Rischiamo di non giocarne bene nessuna. Pensiamo prima al Napoli, poi alla semifinale di Coppa”. Ha chiari gli obiettivi rimasti: “Erano tre, nel momento in cui sono arrivato. La Supercoppa l’abbiamo portata a casa. Restano quarto posto e Coppa Italia. Se non credessimo nel quarto posto non sarei qui. Cosa ci starei a fare. C’è una grande voglia di fare un finale di stagione all’altezza della storia del Milan”. Al Maradona non dovrebbe esserci tanto turnover. I giocatori rientrati dalle nazionali dovrebbero giocare (“Abbiamo uno staff in grado di far recuperare i ragazzi”). A centrocampo, con Musah squalificato, spazio alla coppia Fofana-Bondo, ma attenzione a Loftus-Cheek, che a Conceiçao piace molto. L’unico dubbio è su Gimenez: potrebbe lasciar spazio a Abraham.

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