ROMA – E adesso? La sconfitta con il Bologna in finale di Coppa Italia rischia di aver chiuso in anticipo la stagione del Milan, e di sicuro ha dato inizio a un nuovo capitolo. Fuori ai play-off di Champions, ottavo in classifica in campionato a due giornate dalla fine, senza un posto in Europa il Diavolo dovrà necessariamente ricostruire. “È stata una stagione fallimentare”, ha ammesso con gli occhi bassi ieri notte l’ad Furlani.
Conceiçao, il futuro era già segnato
Restano due partite in serie A, domenica contro la Roma e poi a San Siro col Monza: solo una vittoria all’Olimpico terrebbe vive le speranze europee dei rossoneri. In ogni caso, il futuro di Sergio Conceiçao sembra segnato: a fine stagione lascerà il Milan. Furlani ha tracciato la strada: “Nonostante la Supercoppa, siamo lontani dai traguardi che ci eravamo prefissati – le sue parole a Mediaset -. Ora cerchiamo di chiudere l’annata in modo degno. Condividiamo la delusione dei tifosi. Sono stati fatti vari errori, bisognerà guardare avanti e correggerli per tornare dove ci aspettiamo di essere. Ho sentito Gerry Cardinale e ha il mio stesso pensiero riguardo a questa notte e alla stagione”.
Conceiçao non si mette la medaglia e non saluta Calabria
Sono tante le valutazioni da fare. Sull’allenatore, i dubbi creati dagli ultimi risultati positivi sono svaniti insieme alla speranza di salvare il salvabile. Conceiçao in conferenza stampa non si è esposto, ma la sensazione è che anche lui ormai aspetti le due partite restanti prima di vuotare il sacco e voltare pagina: “Bisogna finire il campionato con dignità, poi parleremo. Io farò le mie analisi, chi lavora nel club farà le sue. Vedremo cosa e quanto è stato fatto di buono”, ha detto Sergio. La sconfitta con il Bologna, per il risultato ma anche per la prestazione negativa dei suoi, lo ha lasciato con l’amaro in bocca. Non ha messo al collo la medaglia che spetta ai secondi classificati, e nella passerella con accanto i giocatori del Bologna non ha salutato Calabria, l’ex con cui a gennaio si è lasciato male.
La decisiva scelta del ds
La scelta sul nuovo allenatore è legata a quella sul direttore sportivo, figura che verrà inserita nell’organigramma rossonero. Tony D’Amico dell’Atalanta è in vantaggio su Tare nella corsa al seggio vacante: con lui alla guida, per la panchina salirebbero le quotazioni di Sarri. Le alternative, con Fabregas che resterà al Como, vanno da Allegri e De Zerbi allo stesso Italiano (Bologna permettendo). Andrà chiarita la posizione di Ibrahimovic, in prima linea per gran parte dell’anno, in seguito finito un po’ in secondo piano. Il dt Moncada, invece, tornerà a essere a capo dello scouting. Sulla rosa, senza Europa sarà necessario mettere in conto un sacrificio di un big. Reijnders è quello con più mercato, piace in Premier al Manchester City e al Chelsea, dove rientrerà anche Joao Felix (Thiaw invece può finire in Bundesliga). Delicati anche i dossier sui rinnovi di Hernandez e Maignan, congelati da mesi: Theo è il più lontano, ma serve un’offerta di una squadra che sia di suo gradimento. Roma, Monza e i saluti, poi sarà rivoluzione.