Introduce senza mezze misura Rapid Vienna-Fiorentina, che potrebbe proiettare la 'Viola' nel torneo sfuggito a una manciata di minuti nel finale a Praga, col West Ham vittorioso: "La Fiorentina è la pretendente numero uno alla Conference League, la squadra di Italiano è reduce da due finali perse e le rivali la affronteranno con un occhio di riguardo; sin dall'inizio non deve pensare che il cammino sia comodo, ma ha preso giocatori giusti nei ruoli necessari e il gioco di Italiano è propositivo, esalta le individualità. Alla terza stagione a Firenze deve raccogliere i frutti e dimostrare una regolarità maggiore in Serie A. L'obiettivo? Non porsi limiti e giocare per vincere, come ha sempre fatto" le riflessioni a 'La Gazzetta dello Sport' di chi si è seduto 263 volte sulla panchina dei gigliati.
Per l'ex CT della Nazionale Azzurra gli acquisti sono azzeccati, con l'incognita di Beltran e il caso Amrabat da sbrogliare senza danneggiare un ambiente facile ai bollori: "Arthur è reduce da anni complicati, ma è stato titolare nel Barcellona e nel Brasile: ha tecnica, è un ottimo palleggiatore e perde raramente palla; sarebbe stato prezioso anche nella mia Fiorentina che giocava in Champions, e così Biraghi e Milenkovic. Nzola è stato alle dipendenze di Italiano al Trapani e allo Spezia, quando un tecnico prende un calciatore che conosce bene, non sbaglia mai. Beltran mi incuriosisce: ho visto qualche video sul web con la maglia del River Plate, ha colpi da attaccante di livello; a lui consiglio di trarre energia dal senso di appartenenza che la città ha verso la squadra, un legame che altrove trovi raramente. Va gestito bene Amrabat, è una situazione da risolvere in fretta se lui vuole cambiare squadra: la società sta facendo il possibile per accontentarlo, non deve diventare una specie di problema; non mi stupirebbe vederlo alla Juventus o in Premier League, è un centrocampista che abbina struttura fisica e personalità, uno che assicura equilibrio e ordine in campo".