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Conte: “Basta con questa storia del ristorante da 100 euro, dal mercato non pretendo nulla”

Il tecnico si stizzisce per una domanda alla vigilia di Napoli-Udinese: “Spendere 50 o 70 milioni per un giocatore è fumo degli occhi. L’essenza è il lavoro, sono qui per aiutare il club. Il resto sono cazzate”

CASTEL VOLTURNO — Il primo posto in classifica con tre punti di vantaggio sull’Inter non cambia le prospettive di Antonio Conte. “Sono qui per il piacere di avere un’esperienza a Napoli e per aiutare il club a crescere, come ho sempre fatto in tutte le società in cui ho lavorato in passato. Per questo sono molto felice per i grandi miglioramenti che stiamo facendo. Ci sarebbe tutto per crescere sempre di più e non mi riferisco a un acquisto da 60 milioni in più. Penso piuttosto alla realizzazione di un centro sportivo che sia casa nostra, che ci consenta di formare dei giovani su cui puntare in futuro. Poi le decisioni non dipendono da me”, ha ribadito per l’ennesima volta il tecnico leccese, presentando con realismo la sfida di domenica sera al Maradona con l’Udinese. “Godiamoci questo viaggio e vedremo a giugno dove ci porterà. Posso soltanto garantire che al di là di quello che ci circonda a livello ambientale i miei giocatori non si monteranno la testa e continueranno a volare basso. Alle altre non pensiamo. Il nostro percorso ce lo stiamo sudando e il resto non conta”.

“Basta con la storia del ristorante da 100 euro”

La parola scudetto non fa parte del vocabolario di Conte e non solamente per strategia. “Sono venuto a Napoli per aiutare tutti a crescere: dalla famiglia De Laurentiis al direttore sportivo Manna, che è tanto bravo quanto giovane. Non sono arrabbiato per come è andato il mercato e penso piuttosto a dare il massimo con il materiale che ho a mia disposizione. Il mio obiettivo è quello di lasciare il club a un livello più alto di quello a cui l’ho trovato, quando andrò via, spero tra tanti anni. Non è vero che pretendo sempre acquisti e non mi ha accontento mai, la storia del ristorante da 100 euro con 10 euro in tasca ha stancato. Quando feci la battuta era vera, ma non capisco perché si continui a ricamarci per farmi additare come uno che chiede sempre: non l’ho mai fatto e mai lo farò. Qui non è dovuto niente. Spendere 50 o 70 milioni per un giocatore è fumo degli occhi: l’essenza è il lavoro e io porto la cultura del lavoro. Il resto sono cazzate”, ha sottolineato il tecnico leccese, che per il momento è consapevole di non poter avere ancora alcun contributo dai rinforzi invernali.

“Billing e Okafor hanno bisogno di tempo”

“Billing sta studiando il nostro calcio e Okafor ha bisogno di un po’ di tempo per essere al meglio della sua condizione. Entrambi verranno in panchina contro l’Udinese e lo stesso vale per Buongiorno, che pur essendo in recupero dopo l’infortunio è ancora a un livello più basso rispetto a Juan Jesus”. Toccherà quindi ancora ai titolarissimi difendere il primato in classifica. “Non è mai facile affrontare una squadra con le caratteristiche dell’Udinese e avremo bisogno di una prestazione di livello alto per fare risultato. Dell’entusiasmo che ci circonda non sono invece preoccupato, perché dall’inizio del campionato siamo stati al comando più di tutti gli altri e ci abbiamo fatto l’abitudine. La squadra è consapevole del percorso che stiamo facendo e il Napoli pensa solamente a migliorare. Le somme le tireremo alla fine. Lasciateci godere il percorso”.

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