Questo sito contribuisce alla audience di
 

Conte e la concretezza del lavoro: così il Napoli è tornato al livello dello scudetto

Da qui alla fine del girone di andata gli azzurri affronteranno solo due squadre di alta classifica

Da qui alla fine del girone d’andata il Napoli affronterà due sole squadre dell’alta classifica, la Lazio in casa domenica dopo il curioso prequel di coppa giovedì all’Olimpico, e la Fiorentina in trasferta all’inizio di gennaio. Rispetto alle sue rivali non dovrà sobbarcarsi il viaggio in Arabia Saudita per la Supercoppa, che non è pesante in sé quanto nella fatica di dover poi recuperare il match di campionato (e Milan e Inter ne avranno due). Il Napoli a Torino ha vinto bene giocando molto bene, e dando l’impressione di governare ogni situazione di campo — tranne la chance concessa a Coco, ma una ci sta — perché già provata in allenamento. Ed è questa sicurezza a comunicare la cifra del lavoro di Antonio Conte: non tanto quello astratto sullo stile di gioco, quanto quello concreto sulle situazioni, che sono tante e di tanti tipi, e che cinque sedute di allenamento alla settimana addestrano assai meglio di due (quelle a disposizione di chi gioca le coppe). Si è ricordato spesso il suo record nelle stagioni prive di impegni europei, dal primo titolo con la Juve a quello con il Chelsea, allo scudetto con l’Inter giunto dopo un’eliminazione perfino umiliante da tutte le coppe. Ma quel ko gli sgombrò la primavera da altri assilli, e nelle 28 giornate restanti Conte diede 14 punti a Juve e Napoli e 17 al Milan. Un monologo costruito con le ripetizioni in allenamento, e con lo studio di posizioni e distanze. Provate a guardare il gol di domenica di McTominay, un sinistro poco dentro l’area, calciato quasi da fermo: scoprirete che ci sono ben cinque compagni più avanti di lui, a riprova di uno spirito offensivo che sta crescendo gara dopo gara.

Meglio in difesa che in attacco

È una necessità del Napoli, quella di accompagnare il gioco d’attacco. Se assumiamo che questo è il nono campionato di vertice di Conte (tre Juve, due Chelsea, due Inter, uno Tottenham prima di questo), dopo 14 partite siamo ai livelli più bassi sia per i 21 gol segnati che per i 9 subiti, e dunque benissimo la difesa — oltretutto battuta tre volte nella prima gara “spuria” col Verona — ma l’attacco ha ampi margini. Infatti, senza tre parate da copertina di Milinkovic il conto domenica sarebbe andato alle stelle. Ha giocato bene Lukaku, ha giocato benino Kvara, il Napoli di Conte resta sotto quello di Spalletti (38 punti a 32) essenzialmente per la coppia d’attacco, perché due anni fa Kvara e Osimhen erano marziani e come tali si comportavano. Ma con una difesa così bene assestata (9 gol subiti contro i 10 del 2022, l’anno scorso stavamo a 17), l’aumento del lavoro sull’attacco si vede.

I confronti con Spalletti

Lo scudetto di Spalletti nacque nelle prime 15 giornate, quelle precedenti la pausa per il Mondiale, e tornò in dubbio soltanto alla 16ª, quando alla ripresa il Napoli perse in casa dell’Inter: dalla settimana successiva la navigazione tornò placida e serena, e il 5-1 alla Juve di fine gennaio sancì la fine della storia. Otto dei titolari odierni lo erano anche due anni fa, il che inquadra la scorsa stagione in un discorso che oltrepassa l’eventuale inabilità delle guide per diventare la metafora del male assoluto che spesso segue il bene assoluto, e che in Conte ricerca un assoluto ulteriore, differente ma comunque benevolo. Ridendo (poco) e scherzando (ancora meno), il Napoli comanda una classifica che i recuperi costringono a interpretare; ma dal suo calendario sono già state depennate le due trasferte di Milano e quella a casa Juve, mica piccoli come macigni tolti dal proprio percorso.

L’ultima considerazione che áncora il Napoli a una fortissima candidatura scudetto è il suo organico europeo anche in assenza d’Europa: la grande affermazione di McTominay è il dato saliente di questo primo tratto, ma dietro allo scozzese si stanno imponendo altri acquisti pesanti come Buongiorno (Kim sostituito un anno dopo) e, per lo spazio che riesce a ritagliarsi, Neres. Giovedì in coppa giocherà una squadra totalmente diversa rispetto al campionato, e nella quale due nazionali dell’ultimo Europeo, Raspadori e Folorunsho, dovranno dichiararsi e dimostrarsi presenti. E se questo insieme di buone sensazioni vi pare collegato a un’estate tradizionale — tanta montagna e niente tournée all’altro capo del mondo — sappiate che il detto “calcio vecchio fa buon brodo” non ci convince sempre. Ma su questo tema sì.

Segui tutte le ultime notizie di sport

Next Post

Fiorentina's Bove 'doing better' after collapsing on the pitch

Mar Dic 3 , 2024
Fiorentina goalkeeper David De Gea visits Edoardo Bove in hospital and confirms he is better.

Da leggere

P