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Conte e Lukaku, attenti a quei due: la mente e il braccio del Napoli che è tornato a volare

Sull’ottimo avvio degli azzurri c’è il timbro del tecnico leccese e del bomber belga, entrambi a caccia di una nuova sfida per rilanciarsi

NAPOLI – Attenti a quei due. La classifica dopo appena 4 giornate di campionato e lo scatto del Napoli lasciano il tempo che trovano, al di là dell’effetto positivo sul morale e l’autostima degli azzurri. È invece già un segnale minaccioso per le avversarie il patto d’acciaio tra Antonio Conte e Romelu Lukaku: la mente e il braccio armato di una squadra che si sta rapidamente ritrovando, dopo aver metabolizzato le grandi delusioni della scorsa stagione. Tira aria di riscossa e in prima fila ci sono il tecnico leccese e il bomber belga: pilastri della costosa e inevitabile rivoluzione portata a termine durante l’estate da Aurelio De Laurentiis, che stavolta non ha badato a spese per rilanciare il suo progetto ad alti livelli.

A caccia di una nuova sfida per rilanciarsi

I due investimenti più onerosi sono stati fatti proprio per portare a Napoli a qualunque prezzo Conte e Lukaku, che peraltro hanno accettato a loro volta di ridursi i rispettivi stipendi pur di lavorare di nuovo insieme, rinverdendo il magic moment vissuto nell’Inter. Antonio & Romelu si sono legati entrambi fino al 2027 al club azzurro e guadagnano più o meno la stessa cifra (6.5 milioni netti a stagione), inferiore e non di poco a quella che percepivano in Premier. Ma in Serie A bisogna accontentarsi e non c’era la ricchezza in cima alle priorità del tecnico e del bomber, entrambi alla caccia di una nuova sfida per rilanciarsi.

Lukaku ha aspettato il Napoli

Insieme Conte e Lukaku sono convinti di avere più possibilità di vincerla. “Sono stato io a volere a tutti i costi Romelu”, ha infatti confermato il nuovo allenatore del Napoli dopo la goleada di Cagliari. Il tecnico leccese è riuscito nell’impresa di convincere De Laurentiis a spendere 30 milioni per acquistare un giocatore di 31 anni: un evento inedito nell’ormai ventennale gestione del presidente. È stata però decisiva anche la volontà del centravanti belga di indossare la maglia azzurra, rifiutando tutte le altre offerte ricevute durante l’estate e accettando di restare fermo fino alla fine di agosto in attesa che la situazione si sbloccasse.

Lukaku, due gol in due partite

Lukaku aveva la parola di Conte. “Ti porto con me al Napoli”. Ma adesso è Big Rom a essere in debito con l’ex ct della Nazionale, che ci ha messo la sua faccia per convincere De Laurentiis a comprare il nuovo bomber dal Chelsea. “Romelu ha una responsabilità nei miei confronti e lo sa benissimo”. I patti tra i due sono del resto sempre stati chiari, almeno quanto la reciproca stima. Per questo il campione belga ha lavorato da solo per tutta l’estate (seguendo la dieta e il programma di allenamenti ricevuto in segreto dall’Italia) e ha fatto in modo di presentarsi a Castel Volturno già in condizioni fisiche accettabili, superando il test per lui sempre impegnativo della bilancia. Il premio sono stati i due gol segnati – nonostante un minutaggio per ora ridotto – contro Parma e Cagliari.

No al Belgio per ritrovare la forma

A Lukaku manca il ritmo della partita e l’inflessibile Conte lo ha messo subito sotto torchio con sedute personalizzate a Castel Volturno. “Non è al meglio della sua forma e deve crescere ancora”. Ma l’esperto bomber belga durante la sosta del campionato non si è tirato indietro e ha addirittura rinunciato alla chiamata della sua Nazionale, per allenarsi anche da solo in maglia azzurra. Umile pure il suo impatto nello spogliatoio, con tanto di rinuncia alla maglia numero 9 per non mancare di rispetto a Victor Osimhen, che solo tre giorni dopo sarebbe stato ceduto in prestito al Galatasaray. “Mi va benissimo la 11, visto che è libera…”.

La sfida alla Juve

In cima ai pensieri di Lukaku c’è ben altro, visto che il Napoli è la sua ultima occasione per concludere la carriera in bellezza. “Lo scudetto? No comment”, ha risposto Big Rom a Cagliari, dopo il gol e gli assist con cui aveva deciso la partita. Ancora più ermetico Conte, che adesso dovrà gestire con i piedi per terra la marcia di avvicinamento alla sfida di sabato a Torino contro la Juve. Il grande ex l’ha già etichettata come una partita uguale alle altre (“Sarebbe da provinciali ragionare in una maniera diversa…”), ma grazie alla settimana di lavoro tipo farà ovviamente il massimo per preparare ai bianconeri un brutto scherzo. Gli azzurri senza Coppe sono la mina vagante del campionato e non devono porsi limiti, con un tandem di leader che comincia a fare paura a tutti. Tre vittorie di fila sono un messaggio chiaro e forte ai rivali: attenti a quei due

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