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Conte: “Faccio parte della storia della Juventus, ma la panchina non è a vita. Napoli a Torino pronto a sporcarsi l’abito buono”

Il tecnico azzurro torna all’Allianz Stadium da ex: “Sarà un’emozione forte”. Su Thiago Motta: “L’ho allenato in Nazionale, vederlo come collega mi rattrista, significa che sono invecchiato. È un ragazzo serio e preparato”

CASTEL VOLTURNO — Il ricordo di Totò Schillaci, innanzitutto. “È una perdita grave, se n’è andato un uomo del Sud che ce l’aveva fatta. Ho avuto la fortuna di essere un suo compagno, sono vicino nel dolore alla sua famiglia”. Ma dietro l’angolo per Antonio Conte c’è la sfida da ex contro la Juventus e il suo pensiero è tornato subito al campo. “Il mercato si è chiuso tardi e stiamo tutti ancora in una fase di rodaggio. I punti però valgono lo stesso ed è importante farne dall’inizio più possibile, senza andare alla ricerca di giustificazioni, nonostante sia ancora una fase di assestamento. Rispetto ai bianconeri, all’Inter e alle altre big del campionato siamo partiti con il forte handicap dalla scorsa stagione, che dobbiamo ridurre con il nostro lavoro”.

Conte: “Faccio parte della storia della Juventus”

Il tecnico leccese torna a Torino da ex e non ha rinnegato il suo passato alla Juventus. “Ho giocato con loro per 13 stagioni e sono stato anche capitano, quindi è una storia di cui farò sempre parte. Poi da allenatore ho iniziato un ciclo di nove scudetti consecutivi. In panchina la situazione è diversa, perché non si può scegliere di restare a vita nella stessa squadra come ha fatto per esempio Totti e Bruscolotti a Napoli. Oggi ho il piacere davvero immenso di sedere sulla panchina azzurra, per me che sono del Sud è motivo di orgoglio e soddisfazione. Ci sarà grande emozione nell’affrontare i bianconeri: in uno stadio che è stato inaugurato con me e in cui sarò in campo per la prima volta con i tifosi in tribuna, dopo il Covid. Le stesse emozioni le proverò però pure quando mi capiterà di venire al Maradona da avversario, spero tra un bel po’ di anni”.

Conte: “Contro la Juve pronti a sporcarci il vestito”

Ma Conte è concentrato sul presente. “Ogni gara è un esame, lo è stato a Cagliari per aspetti temperamentali, su un campo difficile a livello ambientale. Ci auguriamo che quella con la Juve possa essere una sfida che alla fine conti qualcosa, sia per loro che per noi, ora è presto per dirlo. Partiamo su due livelli differenti, però ci auguriamo che al ritorno in casa nostra si possa parlare di obiettivi con maggiori certezze. A Torino dovremo indossare un bell’abito, essendo tuttavia pronti a sporcarcelo. A non giocare le coppe c’è un vantaggio e uno svantaggio. Per me che sono al primo anno, qui a Napoli, la settimana libera. È vero anche però che senza la Champions anziché 25-26 elementi in rosa ne hai 17-18. McTominay, Neres e Gilmour? Si stanno inserendo bene”.

Conte: “Thiago Motta ragazzo serio, bello vederlo allenare”

Finale per Conte sul duello che lo aspetta in panchina. “Thiago Motta raccoglie un’eredità pesante, di un allenatore che ha scritto parecchie pagine di storia come Allegri. Non è una cosa banale allenare lì a Torino, c’è sempre richiesta di vittoria, come al Milan o all’Inter. Lui è stato un mio calciatore con la Nazionale agli Europei: averlo da avversario mi fa sorridere e mi rattrista un po’, perché sto diventando vecchio. È un ragazzo serio, bravo, a Bologna ha fatto benissimo e quindi gli auguro il meglio dal punto di vista umano, ovviamente non nelle partite contro di noi…”.

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