La lingua batte proprio dove il mercato ha fatto più male. Perché l’infortunio di David Neres ha scavato una voragine profonda proprio sulla fascia sinistra lasciata libera da Kvaratskhelia, volato al Psg a gennaio per sua espressa volontà e senza essere sostituito. Il brasiliano aveva già ereditato a metà dicembre i galloni del titolare, ma adesso è costretto a fermarsi per un infortunio muscolare, accusato sul finire di Napoli-Udinese. Gli esami effettuati ieri al Pineta Grande Hospital non hanno lasciato troppo spazio alla speranza: lesione distrattiva al muscolo semimembranoso della coscia sinistra. La traduzione non piace né a Conte, né ai tifosi: Neres starà fuori più di 4 settimane. Salterà la sfida di sabato con la Lazio ma soprattutto il big match del Maradona contro l’Inter: per cui ieri mattina è scattata la prevendita con un vero e proprio assalto al botteghino.
Il rientro di Neres è previsto col Venezia (16 marzo) o dopo la sosta dedicata alle Nazionali, nella sfida contro il Milan (il 30). Il colpo è pesante e certifica l’emergenza infortuni che all’improvviso si è abbattuta sul Napoli, rendendo più complicato il duello tricolore con l’Inter. La corsia mancina è una vera e propria maledizione sportiva. Conte ha perso nell’ordine Olivera, Spinazzola e adesso Neres. L’assenza dell’ex Benfica diventa ancora più pesante perché il sostituto è Noah Okafor e lo svizzero – su stessa ammissione di Conte – non è pronto fisicamente tanto che sta svolgendo un regime personalizzato di allenamenti per tornare in condizione. Con l’Udinese è entrato nei minuti finali e al momento non potrà fare di più. Ma piangere sul mercato (sprecato) non ha molto senso. Puntare un rinforzo già pronto dal punto di vista fisico avrebbe fatto sicuramente comodo, ma adesso si può soltanto fare di necessità virtù con l’organico attuale.
Toccherà a Conte individuare la giusta soluzione. L’allenatore ci sta già pensando e oggi comincerà le prove tattiche in vista della trasferta contro la Lazio, il cui coefficiente di difficoltà è ancora più alto proprio per una fascia completamente d’inventare. Nel tridente potrebbe tornare Giacomo Raspadori. Il condottiero azzurro lo ha sempre considerato una seconda punta: lo ha schierato a ridosso di Lukaku o da mezz’ala offensiva al posto di McTominay. Jack, però, a sinistra ha giocato spesso anche nella stagione dello scudetto. L’interpretazione del ruolo sarà diversa ovviamente. Raspadori offre meno profondità ma una propensione maggiore nel dialogo con Romelu Lukaku. Un esterno che spesso diventa seconda punta, l’idea può offrire pure spunti tattici diversi. Jack ha l’occasione di rilanciarsi anche dal punto di vista del minutaggio: finora ha raccolto poco (310’) e soprattutto nelle prime gare del campionato. L’ultima maglia da titolare in serie A risale addirittura al 31 agosto contro il Parma, quando fu schierato da prima punta. Raspadori è favorito su Okafor, il cui inserimento ovviamente diventerà chiave soprattutto nelle prossime partite, e su Ngonge che resta un’alternativa su entrambe le corsie esterne. Il Napoli proverà a fare meglio dell’emergenza, tema forte anche nel reparto arretrato. I prossimi giorni saranno decisivi per valutare l’impiego da titolare di Alessandro Buongiorno accanto a Rrahmani. Se il 25enne di Torino offrirà garanzie dal punto di vista fisico (dopo la frattura ai processi trasversi di due vertebre lombari), Conte potrebbe schierare Juan Jesus terzino oppure confermare Mazzocchi, determinato a rispondere alle tante critiche (alcune sfociate in insulti social) con una prestazione di carattere. È l’ingrediente che serve al Napoli. Dai momenti difficili si esce tutti insieme.