Il serial winner ha colpito ancora, trascinando di peso il Napoli dalle stalle del decimo posto della scorsa stagione alle stelle dell’attuale primato in classifica, diventato ancora più brillante grazie all’impresa di sabato sera a Bergamo.
Sognare il quarto scudetto non è più peccato e il merito è in massima parte di Antonio Conte, che in sei mesi di magistrale lavoro è già diventato il punto di riferimento per tutti: società, giocatori e tifosi. Lui parla e gli altri lo ascoltano, lui guida e gli altri lo seguono: sapendo di essere al cospetto di un leader nato e di un vincente di professione, nella cui magnetica scia si sono messi prima i giocatori e ora l’intera città.
Tutti pazzi per l’allenatore leccese, che durante le celebrazioni notturne seguite al successo contro l’Atalanta si è trovato fra le mani addirittura un megafono, perché il popolo azzurro in festa non aspettava altro che pendere dalle sue labbra: nonostante l’ora tardissima delle 3 del mattino.
Potenza del serial winner, che a Napoli è venuto – parole sue – “sposando una causa”, non solo quindi per svolgere il lavoro di allenatore sul campo. Il primo pensiero di Conte dopo la vittoria di Bergamo era stato non a caso proprio per i tifosi. «Per la sesta trasferta di seguito i residenti in Campania non sono potuti essere al nostro fianco, purtroppo. Non discuto le motivazioni di ordine pubblico, ma mi auguro che ci sia sempre uniformità quando vengono presi dei provvedimenti così severi…». Musica per le orecchie dei sostenitori azzurri, che ritengono invece di essere vessati con più severità rispetto agli ultrà delle altre squadre e si augurano ora una inversione di tendenza, dopo l’intervento del tecnico.
Conte non ha paura di prendere posizione e ha già tutelato il Napoli dai torti arbitrali subiti a Milano, con la sua crociata sull’utilizzo del Var dopo il rigore fantasma a favore dell’Inter fischiato contro gli azzurri: agendo oltre che da allenatore pure da manager. Stesso modus operandi anche per il mercato, in cui il tecnico leccese aveva già avuto in estate un ruolo attivo in estate – con gli acquisti di McTominay, Lukaku, Neres e Gilmour – e vuole averlo di nuovo adesso.
«Al posto di Kvaratskhelia non ci serve una giovane promessa: o si fanno le cose come Dio comanda, oppure preferisco andare avanti con i giocatori che ho già, con cui sono certo di poter andare in guerra…». Così ha deciso Antonio dalla sua postazione di leader e dovrà prenderne atto Aurelio De Laurentiis, rientrato ieri dal suo lungo viaggio negli Stati Uniti. Tocca infatti al presidente dare il definitivo impulso alla trattativa per l’acquisto di Garnacho: il gioiello del Manchester United a cui non vedono l’ora di spalancare le porte a Castel Volturno.
Un’offerta al rialzo (sui 50 milioni) farebbe probabilmente crollare la resistenza della società inglese. Danilo resta invece l’opzione a costo zero per rinforzare la difesa, con Rafa Marin già convinto a ritornare in patria in prestito al Villarreal.
Altri due “guerrieri” farebbero molto comodo a Conte nella lotta a carte scoperte, che dopo la vittoria di Bergamo promette di trasformarsi in un braccio di ferro contro l’Inter. Ma il Napoli è pronto ad affrontarlo senza paura anche a prescindere dall’arrivo dei rinforzi. Il gruppo ha infatti conquistato contro l’Atalanta la sesta vittoria di fila e sta crescendo partita dopo partita, eseguendo con efficacia sempre maggiore gli ordini del suo allenatore. Impressionante rispetto alla scorsa stagione la crescita del rendimento di Meret, Di Lorenzo, Rrahmani, Olivera, Politano e dello straripante Anguissa, che non era stato così decisivo (tra gol e assist) nemmeno nella cavalcata tricolore agli ordini di Spalletti. Colpisce però pure la rapidità con cui si stanno inserendo i nuovi, in modo particolare McTominay, Neres e il ritrovato Lukaku. La capolista è diventata una macchina quasi perfetta e i 50 punti in classifica sono il viatico ideale verso la super sfida di sabato (ore 18) al Maradona contro la Juve. Gli azzurri potranno affrontarla in condizioni ideali, dopo un’altra settimana di intensi allenamenti. I giocatori di Thiago Motta avranno invece prima l’impegno di Champions League e ad attenderli a Fuorigrotta ci sarà una bolgia: tutti con il serial winner.