Castel Volturno – Da inseguitore a lepre. A 4 giornate dal traguardo il Napoli è di nuovo padrone del suo destino e grazie al +3 in classifica sull’Inter ha anche un tesoretto da gestire, nel duello al vertice che assegnerà lo scudetto. Ma gli ultimi 360′ del campionato cominciano per gli azzurri con l’impegno meno abbordabile della volata finale: la trasferta di Lecce, in cui Antonio Conte dovrà gestire pure il peso e le emozioni forti dell’amarcord, per il suo mai così banale ritorno a casa da avversario. “Rimarrò sempre fedele a vita al sentimento della città in cui sono nato e diventato uomo, al di là di come sarò accolto. Lì vive la mia famiglia e ho tanti amici. In più affronto la squadra in cui sono cresciuto da giocatore. Non si tratta però della gara dell’anno, perché poi ne mancheranno comunque altre tre per noi e per loro. Convengo tuttavia sul fatto che importante lo sarà senz’altro”.
Conte: “Ho vinto e perso scudetti nelle ultime giornate”
Il Lecce cerca punti per la salvezza, il Napoli per lo scudetto. Ma Conte non vuole che si parli di pressioni. “Il senso di responsabilità nei confronti dei tifosi lo abbiamo dal primo giorno e il nostro principale obiettivo è dare emozioni alla gente. Il traguardo fissato all’inizio della stagione era la Champions League e lo abbiamo raggiunto in anticipo. Poi volevamo dare fastidio e adesso si tratta di capire fino a che punto ci riusciremo. Sarà fondamentale restare umili e compatti, con i piedi per terra. Ho vinto e perso scudetti nelle ultime giornate. Alla fine fa festa solo uno. Quello che hanno fatto i ragazzi però resterà comunque straordinario. Trovarsi a lottare per il tricolore deve essere un piacere e un orgoglio, sarebbe stupido e provincia?e farsi male da soli”, ha messo in chiaro alla vigilia il tecnico pugliese, indicando la strada da seguire con la sua esperienza. “Ognuno di noi ha la sua storia, io qualche titolo l’ho vinto e riuscirci a Napoli sarebbe incredibile. Ma io il calcio lo conosco e non abbiamo fatto ancora niente”.
“Lottare con l’Inter accresce il nostro percorso”
Conte è troppo esperto per sottovalutare avversari e pericoli. “Guardando il cammino in Champions dell’Inter è doveroso complimentarsi con loro per il lustro che stanno dando al calcio italiano. Ma lottare con una squadra così forte accresce anche il valore del nostro percorso. La forza del Napoli è stata la costanza di risultati, però conta solo come si arriva al traguardo, essere primi durante il percorso è una soddisfazione effimera”.
A Lecce Olivera al debutto da centrale
Per questo gli azzurri si presenteranno a Lecce con la guardia altissima, anche per le assenze pesanti di Buongiorno, Neres e Juan Jesus. Certo il ritorno forzato al 3-5-2, con Olivera al debutto da centrale. “Nell’emergenza abbiamo sempre cercato di trovare la formula giusta, poi dipende sempre dal risultato. Se abbiamo la miglior difesa d’Europa non dipende tuttavia solo dai moduli. Contano molto applicazione e mentalità. Noi abbiamo cercato sempre di mettere a loro agio i giocatori”. Idem per l’attacco. “McTominay? Abbiamo avuto creare una cooperativa del gol, non avendo giocatori con tante reti nei piedi. Lui è cresciuto tanto e non è l’unico, altrimenti non avremmo 74 punti”, ha concluso con orgoglio il tecnico leccese. Manca l’ultimo sforzo per portare a termine l’impresa.