Questo sito contribuisce alla audience di
 

Conte soffre ma vede il traguardo: “Ora abbiamo l’osso in bocca, non lo molliamo”

A Parma 0-0 deludente, ma basterà battere il Cagliari all’ultima per conquistare lo scudetto

Parma – Se alla fine scudetto sarà, nonostante il sofferto pareggio senza reti portato via nella nevrotica corrida di Parma, il Napoli dovrà fare un monumentale e doveroso regalo alla Lazio: capace a sua volta di rallentare la marcia dell’Inter a San Siro con la doppietta di Pedro, che Conte ha allenato al Chelsea. Il dramma sportivo è stato evitato grazie al soccorso della squadra di Marco Baroni (ex azzurro, autore del gol del secondo tricolore nel 1990 proprio contro la Lazio…) e con la classifica rimasta invariata al vertice il gruppo di Antonio Conte – espulso nell’infuocato recupero – avrà dunque un altro match ball a disposizione nell’ultima di campionato, al Maradona contro il Cagliari.

Ma la capolista è stata sull’orlo di una crisi isterica per i legni colpiti da Anguissa nel primo tempo e da Politano e McTominay nella ripresa, quando la partita è completamente sfuggita di mano all’arbitro Doveri: il peggiore in campo per distacco. La situazione è degenerata definitivamente quando al minuto 95 il direttore di gara ha fischiato un rigorino per il contatto tra Circati e Neres, poi revocato dopo una lunga la revisione al Var per un precedente fallo di Simeone. La calma è ritornata solo quando è arrivata la lieta novella per Di Lorenzo e compagni da Milano.

Conte: “Abbiamo l’osso in bocca, non lo dobbiamo mollare”

Era una guerra di nervi e Conte ne è uscito esausto: «Lo scudetto mi ripagherebbe di ogni sforzo, quest’anno ho messo tutto me stesso e sono andato oltre, sono molto stanco. Ma adesso abbiamo l’osso in bocca e non lo dobbiamo mollare». L’ex ct della Nazionale si è lamentato anche della tattica del Parma («Troppo ostruzionismo, in questo la serie A deve ancora crescere») ma gli emiliani erano a caccia di un risultato positivo per blindare la salvezza. Agli azzurri è spesso mancata la lucidità necessaria per abbassare i ritmi della partita, che è scivolata via per quasi tutto il primo tempo sui binari di un esasperato agonismo.

L’unica minaccia arriva da un palo di Anguissa

L’unica vera minaccia per la porta di Suzuki è arrivata grazie a una giocata individuale di Anguissa, bravo poco dopo la mezzora a liberarsi in area con un sombrero e beffato dalla base del palo, che ha respinto il suo diagonale. Il portiere più impegnato è stato tuttavia Meret: decisivo due volte su Sohm. Dopo il legno di Politano, un po’ casuale, Suzuki s’è invece esaltato sulla punizione di McTominay – deviandola sulla traversa – e la capolista si è vista sfuggire di mano primato e scudetto. Invece ci ha pensato l’ex Baroni a sventare il sorpasso dell’Inter.

Segui tutte le ultime notizie di sport

Next Post

Parma-Napoli, le pagelle: Anguissa dominante, Gilmour senza personalità

Lun Mag 19 , 2025
I voti della sfida del Tardini: Leoni, un giovane gigante. Lukaku non trova mai un guizzo

Da leggere

P