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Croazia-Italia 1-1: Zaccagni al 98’ porta gli azzurri agli ottavi. Ora la Svizzera

Partita di sofferenza. Donnarumma para un rigore a Modric e il centrocampista segna pochi secondi dopo. All’ultima azione la rete dell’esterno della Lazio. Sabato la sfida agli elvetici

LIPSIA — Rischiavano di diventare il segnale del capolinea dell’avventura della Nazionale a Euro 2024 le moltissime bandiere a scacchi croate, in uno stadio di nuovo monopolizzato dai tifosi avversari di un’Italia che gioca sempre in trasferta, nella Germania ormai refrattaria alla retorica dell’immigrato da film Anni 70. Ma proprio all’ultimo respiro di una partita pasticciata decisa fino ad allora da un gol del grande campione Modric, mentre già si facevano calcoli sul valore del terzo posto nel girone per artigliare un’ingloriosa qualificazione agli ottavi di finale, la riserva Zaccagni si è inventata il gol della resurrezione. Adesso gli azzurri vanno a Berlino, come nel 2006, anche se quella era una finale del Mondiale: incontreranno il 29 giugno la Svizzera, che aveva sbarrato all’Italia la strada del viaggio in Qatar, e cercheranno la vendetta.

«la cronaca della partita»

I cambi di Spalletti

Di sicuro c’è ancora parecchio da aggiustare. Rimuginando sui troppi difetti smascherati a Gelsenkirchen dalla Spagna, il ct ha rivisitato la squadra: una gestazione sofferta, comunicata ai giocatori solo nell’imminenza del fischio d’inizio. L’intento dichiarato, schierando un terzino e un attaccante in più, era di ottenere maggiore equilibrio, a costo di apparire un difensivista o un nostalgico di un classico del calcio italiano, il centravanti possente e la seconda punta leggera. Chiesa, Frattesi e Scamacca hanno ceduto il posto a Darmian, Raspadori e Retegui.

Italia con la difesa a tre

La formula scelta – il ritorno alla difesa a tre (Darmian-Bastoni-Calafiori) come nella tournée americana di marzo, una coppia di terzini (Di Lorenzo e Dimarco recuperato in extremis) come esterni, il centrocampo a tre Barella-Jorginho-Pellegrini col regista affiancato da due mezzeali pronte allo scatto verticale o all’imbucata e soprattutto il varo del duo d’attacco Retegui-Raspadori, riedizione del classico suddetto – ha obbedito al pragmatismo e all’umiltà: evitare che il trio di collaudati e raffinati palleggiatori di Dalic sfruttasse le verticalizzazioni di Kovacic, l’alta sartoria di Brozovic e ovviamente il genio di Modric, per liberarsi al tiro da fuori o all’ingresso felpato in area.

L’occasione di Bastoni

L’avvio ha fatto temere il bis del torello spagnolo: dopo soli 5’ Donnarumma ha già dovuto inarcarsi per alzare in corner il tiro di Sucic. Poi, però, l’Italia ha preso, con Jorginho, ad aprire di più l’azione alle avanzate sulle fasce. Tanto è bastato per rendersi conto che la coppia Raspadori-Retegui poteva davvero funzionare e la teoria degli scambi di posizione senza ruoli codificati: un’avanzata del centrale difensivo di sinistra Calafiori da ala destra ha dato il la alla riforma. E quando lo stesso Calafiori ha crossato da sinistra il pallone che Retegui, di testa, si è visto deviare da Pongracic, è sembrato davvero che le tesi spallettiane potessero tradursi nel sospirato gol: Livakovic lo ha impedito a Bastoni sul colpo di testa del regista della difesa, imbeccato da Barella.

Donnarumma para il rigore a Modric

La staffetta tra Pellegrini e Frattesi è stata meno efficace dell’ingresso nella Croazia del centravanti mestierante Budimir. La scena madre della partita è avvenuta al 9’ del secondo tempo: il Var ha suggerito all’arbitro olandese Makkelie di rivedere al video il tocco di mano di Frattesi su tiro-cross di Kramaric. L’artista Modric si è presentato sul dischetto e lì ha prevalso l’arte di Donnarumma di parare i rigori. Ma un fuoriclasse è tale anche per l’orgoglio, che l’ex Pallone d’oro ha subito esibito avventandosi sulla prodigiosa respinta del capitano della Nazionale al colpo al volo di Budimir. Ogni paravento tattico è a quel punto saltato.

Il gol di Zaccagni

Spalletti ha via via infoltito l’attacco, fino all’approdo alla regia più di corsa di Fagioli e al quartetto Chiesa-Scamacca- Retegui-Zaccagni, col supporto di Barella e Frattesi. Modric era uscito a 10’ dalla fine, acclamato dalla folla: nessuno pensava che fosse l’ultimo atto della sua carriera con la maglia a scacchi. Invece, dopo la deviazione mancata da Scamacca su strappo di Chiesa, l’estremo sussulto ha fruttato la vera scena madre: Calafiori ha smarcato Zaccagni per il geniale destro sotto l’incrocio. Modric si è preso il premio del migliore in campo, l’Italia la qualificazione.

Il tabellino di Croazia-Italia

Croazia 1 (10’ st Modric)

Italia 1 (53’ st Zaccagni)

Croazia (4-3-3): Livakovic – Stanisic, Sutalo, Pongracic, Gvardiol – Modric (35’ st Majer), Brozovic, Kovacic (26’ st Ivanusec) – Sucic (26’ st Perisic), Kramaric (45’ st Juranovic), Mario Pasalic (1’ st Budimir). Ct. Dalic.

Italia (3-5-2): Donnarumma – Darmian (37’ st Zaccagni), Bastoni, Calafiori – Di Lorenzo, Barella, Jorginho (37’ st Fagioli), Pellegrini (1’ st Frattesi), Dimarco (12’ st Chiesa) – Raspadori (30’ st Scamacca), Retegui. Ct Spalletti.

Arbitro: Makkelie (Ola).

Note: ammonito Sucic, Modric, Perisic, Pongracic, Stanisic, Brozovic, Calafiori, Fagioli, Spalletti. Spettatori 38,322.

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