Gran talento in campo e un cuore enorme fuori dal prato verde. Piotr Zielinski, dalle colonne de ‘Il Mattino’, parla del proprio impegno nel sociale compiuto da anni insieme alla madre e al padre.
Il centrocampista del Napoli, in Polonia, dà una mano a chi ha alle spalle drammi o difficoltà familiari.
“I miei genitori sono stati grandi maestri con i loro esempi. Gestiscono due orfanotrofi da sette anni, ma fin da quando ero molto piccolo nella mia casa sono cresciuto assieme ai tantissimi bambini che venivano accolti e ospitati dalla mia famiglia“.
“Ragazzini e bimbi che avevano difficoltà di ogni tipo, legate ai problemi dei loro genitori e che non potevano vivere con loro. All’inizio non è stato facile per me questa convivenza, vederli dormire nella mia camera o andare in giro per casa: e allora mettevo dei foglietti sulle cose scrivendo questo è il mio libro oppure questa è la mia sedia. Mettevo il mio nome anche su ogni giocattolo. Un bimbo piccolo vedeva gli altri bambini come degli invasori. Poi ho capito che non lo erano”.
“Ci rimasi malissimo quando vidi fumare alcuni ragazzi per la prima volta? Sì, mi colpì non solo il fatto che lo facessero nella mia casa, ma proprio perché avevano una sigaretta tra le mani. Ancora adesso non sopporto chi fuma vicino a me”.
Zielinski ha così dato seguito alla splendida iniziativa della madre e del padre.
“Con i primi guadagni a Zablowice Slaskie abbiamo comprato due grandi case proprio per dare ospitalità ad altri piccoli meno fortunati che non possono crescere nella loro abitazioni perché hanno perso i genitori o perché i loro padri sono violenti o con problemi di alcolismo. Per me adesso sono un’altra famiglia e ogni volta che posso vado da loro anche solo per un pomeriggio se c’è una comunione o una festa importante, soprattutto quando so che sono da soli. E anche per portargli dei regali”.
Il numero 20 azzurro, in tal senso, risulta a capo di un’associazione.
“Sì, ‘Peter Pan‘… perché in polacco Peter sta per Piotr”.