MILANO – Comunque andrà, sarà lo scudetto del Var, con relativi veleni. Se, come è probabile, a vincere sarà il Napoli, dovrà ringraziare la lunga revisione al monitor che ha ribaltato la decisione di Chiffi, assegnando rigore alla Lazio (poi trasformato da Pedro) per un mani di Bisseck in area. Se invece all’ultima giornata dovesse spuntarla l’Inter, sarebbe anche per effetto del rigore prima concesso da Doveri al Napoli al 96’ a Parma, per un contatto fra Lovric e Neres, poi revocato al video per un fallo di Simeone nel recupero del pallone, all’inizio dell’azione.
Il weekend degli allenatori espulsi
La penultima giornata, che con i due pareggi del Tardini e di San Siro ha confermato il punto di distanza fra Napoli e Inter, è stata un ottimo riassunto degli ultimi mesi di polemiche sull’uso della tecnologia in campo, e più in generale sulla direzione delle gare. A Parma sono stati espulsi per proteste sia Chivu che Conte. A Roma, Conceicao. A Milano, sono stati buttati fuori sia Baroni che Inzaghi. Il tecnico nerazzurro, furioso come tutta la dirigenza interista, non si è presentato in conferenza stampa.
Bisseck e Baschirotto al Var
A non andare giù ai vertici dell’Inter è in particolare la differenza di valutazione fra il mani in area fischiato a Bisseck – che salta con le braccia dietro la schiena ma istintivamente allarga il gomito – e un episodio quasi identico avvenuto lo scorso 26 gennaio in Lecce-Inter: a colpire di braccio allora fu Baschirotto, ma l’arbitro Marinelli ritenne non ci fosse rigore e il Var non intervenne. Ma non finisce qui: l’Inter lamenta anche la designazione come assistente Var di Marco Guida, campano di Pompei, che in un’intervista dello scorso 8 aprile ha dichiarato di aver scelto di non arbitrare il Napoli.
Una stagione di proteste
Più in generale, non è piaciuta ai vertici nerazzurri la gestione delle gare dell’ultimo periodo: dalla rimessa laterale battuta dal Bologna 12 metri più avanti, al rigore non fischiato per la trattenuta su Bisseck in Inter-Roma. Nuove polemiche che si sommano alle vecchie, in un campionato in cui il tema arbitrale – e il Var in particolare – è stato al centro del dibattito. Da Gasperini, che prima di Atalanta-Bologna in Coppa Italia tuonò contro la revisione video “che ha peggiorato il calcio”, a Ranieri, che dopo il contatto in area tra Pasalic e Koné – rigore per l’arbitro, non per il Var – attaccò: “Non si può fare una volta sì e una no”.
Conceiçao e la gomitata di Gimenez
Lo stesso argomento, cioè la disparità di giudizio per episodi molto simili, è stato usato da Conceiçao, anche lui espulso all’Olimpico nella notte delle proteste e dei cartellini rossi per le panchine. A farlo arrabbiare è stata l’espulsione di Gimenez per una gomitata a Mancini, decisa dall’arbitro Piccinini dopo la revisione al video. Un gesto che ricorda molto il colpo dato da Beukema a Gabbia nella finale di Coppa Italia. In quel caso, però, dalla sala Var di Lissone non ritennero di richiamare l’arbitro all’on-field review. Protagonista, sempre Mazzoleni: Avar in Coppa Italia e Var ieri sera all’Olimpico.