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Da Paratici ds al nuovo allenatore, come può essere il Milan del futuro

Il club rossonero sembra aver individuato nell’ex Juve la figura attorno al quale ripartire. Dalla panchina al campo, tutti i nomi in ballo

La testa al presente, con un occhio al futuro. Il Milan, che oggi riprende gli allenamenti dopo tre giorni di pausa, è concentrato su quel che resta di questa stagione, la rincorsa europea e la semifinale di Coppa Italia, ma intanto pianifica quello che sarà nel prossimo anno. Nessuno vuole correre, ma il cerchio sul nuovo direttore sportivo si sta stringendo. Tutto sembra portare a Fabio Paratici, nettamente in testa nel casting che comprende anche Igli Tare e Tony D’Amico. Deciderà l’amministratore delegato Furlani, in questi giorni a Dubai (dove il Milan ha degli uffici) per impegni commerciali.

Paratici, quando termina la squalifica

La scorsa settimana Paratici era a Milano, dove ha avuto un primo approccio con l’ad rossonero: l’ex Juventus piace per l’esperienza maturata in serie A e in Premier League e anche per la capacità di pescare sia giocatori affermati (Cristiano Ronaldo l’esempio principale) sia di prospettiva (come Kulusevski). Squalificato fino al 20 luglio per l’inchiesta sui conti della Juve, potrebbe iniziare da consulente esterno, per poi diventare operativo a tutti gli effetti. La sensazione è che si vada verso questa scelta, ma i giochi sono ancora aperti per Tare e D’Amico.

La scelta del nuovo allenatore

Dovesse essere Paratici l’uomo selezionato da Furlani, che mercato dovremmo aspettarci dal Milan? Innanzitutto l’allenatore. Sergio Conceiçao difficilmente resterà a bordo: ha possibilità in caso di (complicatissima) qualificazione alla Champions League, più che con la vittoria della Coppa Italia (a cui invece i tifosi tengono tantissimo). Altrimenti si cambierà, virando su un tecnico italiano o comunque con esperienza in serie A. Tra i profili seguiti dal Milan ci sono De Zerbi, Italiano e Fabregas. La suggestione Conte (in passato con Paratici alla Juventus e al Tottenham), legato al Napoli fino al 2027, non è da escludere a priori. Ragionamenti più corposi saranno fatti tra qualche settimana.

Sarà un Milan con impronta italiana

Anche sul mercato il club rossonero ha voglia di restituire un’impronta italiana alla rosa. Questo sarà il concetto base che orienterà le decisioni di Furlani e del ds incaricato, ovviamente coinvolto nella scelta dei giocatori su cui avrà un peso anche il parere dell’allenatore. Si vuole evitare, insomma, l’errore della scorsa estate, quando i consigli di Fonseca furono in gran parte ignorati. Paratici in passato ha portato a Torino Cristiano Ronaldo, Cancelo (preso per 40 milioni dal Valencia e poi rivenduto a 65 al Man City), Rabiot a parametro zero, ma anche talenti come Kulusevski (poi chiamato anche al Tottenham), Chiesa o Rovella, comprato dal Genoa nel 2022. Insomma, è un uomo mercato capace di giocare su più tavoli. Quello che gli chiederebbe di fare il Milan.

Walker resta, Joao Felix no

Per il nuovo corso i rossoneri hanno in Gimenez uno degli elementi chiave, anche se verrà monitorata la situazione di Vlahovic con la Juve: il serbo guadagna tanto, ma a un anno dalla scadenza del contratto con i bianconeri potrebbe essere acquistato a una cifra vantaggiosa (e, nel caso, potrebbe essere schierato in coppia con Gimenez). Resterà a Milanello pure Walker, che verrà riscattato pagando al Manchester City i 5 milioni preventivati a gennaio. Con ogni probabilità andrà invece via Joao Felix, che rientrerà al Chelsea. Al passo d’addio pure Theo Hernandez. Il francese non è un cliente semplice, lascerebbe Milano solo per una chiamata da Real Madrid, Bayern Monaco o Psg: bisognerà quindi trovare una squadra interessata e a lui gradita, altrimenti rischia di restare da separato in casa fino al termine del contratto (giugno 2026). Da monitorare con attenzione anche la situazione di Maignan, il cui rinnovo fino al 2028 è pronto ma al momento congelato. Un passo alla volta: prima il ds, poi l’allenatore e infine la nuova squadra.

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