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Da Verona al Verona, un girone dopo è un altro Napoli: la rivoluzione di Conte in cinque mesi

Il 18 agosto dello scorso anno il nuovo corso azzurro iniziò con un pesante ko al Bentegodi, cui seguì lo sfogo del tecnico. Da quel giorno è cambiato tutto, domenica al Maradona l’occasione per prendersi la rivincita e confermare il primato

NAPOLI – È paradossalmente un’anomalia del calendario asimmetrico, l’eccezione nella regola, visto che la sfida tra Napoli e Verona andrà in scena di nuovo nella prima giornata: questa volta del girone di ritorno e ovviamente a campi invertiti. Sono passati poco meno di cinque mesi dalla gara d’andata giocata lo scorso 18 agosto al Bentegodi e c’è anche un’altra “simmetria” nella rivincita in programma al Maradona domenica sera (ore 20.45): tra gli azzurri mancherà infatti di nuovo per infortunio Alessandro Buongiorno, che saltò il debutto in campionato per una distorsione alla caviglia e adesso è ko per una infrazione alle costole.

Il tracollo di Verona, la scossa al mercato

Ma i paralleli finiscono qui e pure in maniera brusca, perché da allora soprattutto per la squadra di Antonio Conte è cambiato tutto ed è cambiato in meglio. Proprio il clamoroso e pesantissimo ko per 3-0 subito nella trasferta estiva in Veneto è diventato infatti la chiave di volta della travolgente riscossa del club di Aurelio De Laurentiis, che comprese al termine di quei traumatici 90′ di essere spalle al muro e di doversi gettare a capofitto sul mercato, tant’è che nelle due settimane successive il presidente ufficializzò gli acquisti di Neres, Lukaku, McTominay e Gilmour. De Laurentiis stava ancora esitando in attesa del tesoretto per la cessione di Osimhen e aveva congelato per questo le operazioni in entrata. Con il senno di poi fu dunque una sconfitta salutare, se non addirittura provvidenziale. I numeri non mentono, visto che da allora per la capolista sono arrivate 14 vittorie in 18 partite, per un bottino totale di 44 punti.

Lo sfogo di Conte dopo la sconfitta

Altro che fatal Verona, insomma. I tre gol subiti da Livramento e da Mosquera (autore di una doppietta) mandarono su tutte le furie al fischio finale Conte e dal suo sfogo iniziò davvero il campionato del Napoli, che già una settimana dopo si riscattò travolgendo il Bologna con lo stesso punteggio: 3-0. Ma il ko subito al Bentegodi è rimasto comunque per gli azzurri una macchia, anche se benefica. Per questo nel “ritorno” al Maradona di domenica sera Di Lorenzo e compagni ce la metteranno tutta per cancellarla, andando a caccia al di là dei tre punti di una robusta rivincita. Se l’aspettano del resto pure i tifosi, con il sold out (sesto della stagione) a Fuorigrotta annunciato con larghissimo anticipo. Sulle tribune saranno in 50 mila e daranno la carica alla capolista, che deve difendersi dalla rincorsa dell’Atalanta e l’Inter e magari tentare l’allungo, visto che entrambe le inseguitrici hanno ancora delle gare da recuperare: una la squadra di Gasperini e ben due i campioni d’Italia in carica.

Napoli, la difesa meno battuta della serie A

Ma il Napoli sta volando (4 vittorie di seguito) e per Conte sono in arrivo pure delle buone notizie dall’infermeria, con i probabili recuperi di Olivera, Politano e Kvaratskhelia. L’unico assente dovrebbe essere dunque Buongiorno, come nella sfida d’andata con il Verona. Rispetto al ko del Bentegodi però la difesa azzurra ha cambiato volto, diventando la meno battuta della Serie A con appena 12 reti incassate in 19 giornate. Meret ne subì un quarto nella trasferta in Veneto e fu uno choc benefico. Dalle ceneri del 18 agosto agli altari di oggi, dal debutto a testa bassa al primo posto in classifica. Manca solo una rivincita per chiudere il cerchio. Con Neres e Lukaku in più…

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