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Dalla panchina rosanero a simbolo del riscatto: la nuova sfida di Insigne

L’autore del gol di tecnica e astuzia che ha portato il Palermo a espugnare il “Tardini” adesso vale come un nuovo acquisto

Dopo la fine ingloriosa della scorsa stagione sembrava un corpo estraneo in una squadra che aveva chiuso malissimo la stagione, a partire dai giocatori che avrebbero dovuto fare compiere il salto di qualità. E invece Roberto Insigne, autore del gol di tecnica e astuzia che ha portato il Palermo a espugnare il “Tardini” in Coppa Italia, adesso vale quasi come un nuovo acquisto. Con l’arrivo di Alessio Dionisi, l’ala esperta in promozioni in serie B (con Benevento e Frosinone) è un’arma in più di cui il Palermo aveva un gran bisogno. Ed è bastato questo primo scorcio di calcio estivo per ridare al napoletano quella fiducia, in primo luogo verso se stesso, che gli era mancata in una stagione a dir poco deludente.

Che qualcosa è cambiato nella testa del giocatore, si è visto nell’amichevole contro l’Oxford, in cui il numero 11 ha prima innescato il gol del vantaggio di Dario Saric e poi ha chiuso la gara, mettendo la firma sul 2-0. Ma contro il Parma è arrivato il sigillo sulla partita, grazie a uno schema rodato («l’avevamo provato in rifinitura», ha detto nel post-partita). E adesso Dionisi si trova in casa un giocatore che, in una stagione in cui il Palermo è chiamato a giocarsi la promozione diretta, può trascinare i compagni nei momenti più delicati. In primo luogo con gli assist, vero e proprio marchio di fabbrica: in 230 partite in serie B, Insigne ha messo a referto ben 45 passaggi vincenti. Due in più delle sue reti totali, 43. Eppure, il suo apporto in fase offensiva non è mai mancato nemmeno in zona gol. Negli anni vincenti della promozione in A con Benevento e Frosinone è arrivato a quota 8 centri. Ne ha segnati 7 sempre con il Benevento nel 2021/2022 e 5 sia quando giocava a Parma che con la maglia dell’Avellino.

Di sicuro è lui il giocatore che deve riscattare una stagione a dir poco opaca e resa difficile anche da alcuni problemi fisici. L’anno scorso infatti era partito bene, con la prima rete alla terza presenza contro la FeralpiSalò, prima di uscire anzitempo per infortunio. Poi però si è perso ed è stato il simbolo del 4-3-3 spesso inceppato di Eugenio Corini. Tra novembre e dicembre era pure subentrata una lombalgia che lo aveva penalizzato nella prima crisi di risultati dei rosa. Salvo poi rientrare alla grande contro il Pisa: un gol e due assist al “Barbera” in quella che resta la sua migliore partita con la maglia del Palermo. Ma quando il cammino dei rosa si è inceppato, dopo lo sciagurato pareggio contro la Cremonese, entrando in una spirale negativa quasi inarrestabile, Insigne è stato il simbolo di una stagione diventata fallimentare.

Spesso avulso dal gioco, a tratti anche irritante, con la sensazione di non sfruttare a pieno le sue qualità. Tanto da scivolare in panchina e giocare appena 23 minuti nelle dieci partite tra marzo e maggio. E il fatto che giocasse ampiamente sotto le sue potenzialità è stato testimoniato anche dalle scelte di Mignani, che nella parte finale stagione e ai play-off lo aveva rispolverato, schierandolo titolare per sfruttare la sua esperienza e la capacità di tenere impegnata una parte della difesa avversaria. Adesso Dionisi si ritrova in casa un giocatore che sembra aver ritrovato condizioni e motivazione e che ha tutte le qualità per trascinare il Palermo, a patto di mostrare continuità di rendimento. Contro il Parma ha ritrovato un gol che gli mancava da dicembre scorso, ma soprattutto ha dato l’impressione di essere al centro del progetto e un titolare fisso. «Guagliu’, ci vediamo al Maradona! Forza Palermo sempre», ha detto in un video sui social dopo la vittoria al primo turno di Coppa Italia, che ha fatto qualificare i rosa per la partita in trasferta contro il Napoli. Per lui originario di Frattamaggiore sarà una partita speciale.

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