NAPOLI – L’occasione è stata la presentazione a Villa D’Angelo del nuovo sponsor sul retro della maglia: Sorgesana. “Con Nicola Arnone e la sua azienda abbiamo un rapporto lungo e consolidato”. Ma Aurelio De Laurentiis aveva voglia soprattutto di celebrare i suoi vent’anni del calcio e lo ha fatto leggendo un lungo monologo, in cui non è riuscito a nascondere a tratti la sua emozione. “Il bilancio è positivo, l’Italia è un paese complicato. Ho dimostrato con il calcio che a Napoli si può e si deve lavorare. Purtroppo nel nostro mondo ci sono tanti prenditori e non imprenditori. Veltroni ha cambiato le regole del gioco trasformano i club in società per azioni, ma non è mai stato preso in considerazione. Le società hanno tanti debiti, io invece non ne ho mai fatti nel corso della mia storia. Nessuno vuole prendere una direzione nel calcio italiano, i veri imprenditori – tranne alcuni casi – non partecipano. I fondi poi sono un disastro”.
De Laurentiis: “Qui uno dei migliori allenatori al mondo”
Ha gonfiato il petto il numero uno azzurro: “Il Napoli è il punto di arrivo dei campioni, uno dei migliori allenatori al mondo è voluto venire qui. Abbiamo investito oltre 150 milioni. L’anno scorso abbiamo sbagliato tutti gli acquisti ma non abbiamo mai speso poco. Questi 150 milioni sono la base di un cambiamento totale. Abbiamo deciso di rifondare e quindi dovevo investire. Questo è stato possibile grazie al nostro modello di gestione. Questo calcio non rispetta le regole e falsa la competizione, noi no e abbiamo vinto lo scudetto con il nostro modello. Siamo l’altra faccia del calcio e così vogliamo restare”.
Centro sportivo e stadio
A De Laurentiis è scappata anche una lacrima. Poi ha ripreso il suo discorso, senza essere interrotto (“Questa non è una conferenza stampa”) da domande. “Siamo diventati un fashion brand: da 20 anni deteniamo i diritti d’immagine dei calciatori. Adesso inizia la seconda fase con investimenti che dovranno consacrare l’azienda Napoli. In primo luogo stiamo lavorando a una ristrutturazione aziendale, con competenze specifiche. Il secondo elemento fondamentale sono le infrastrutture. Siamo impegnati sul progetto del nuovo centro sportivo del club, abbiamo individuato un’area che ha bisogno di bonifica. La effettueremo noi, a nostre spese. Il secondo elemento è l’acquisto e la riqualificazione dello stadio Maradona. Attendiamo il viaggio libera dal Comune per acquistare lo stadio e siamo ottimisti. Qualora non fosse possibile, però, andremmo altrove. Non polemizzo, ma la data del 2032 è sempre più vicina e Napoli deve partecipare agli Europei come quinta città ospitante. Io devo fare i lavori ma a Fuorigrotta ci sono già tutti i concerti programmati per il prossimo mese di giugno. Spero che le istituzioni facciano la loro parte. A breve avremo anche il nostro centenario. Voglio costruire un Napoli vincente, senza mai scendere a compromessi o derogare dai nostri principi”.