Dieci gol e 5 assist nell’anno solare 2024, in cui solo il milanista Pulisic può vantare un’efficacia offensiva di poco superiore a quella di Khvicha Kvaratskhelia. L’attaccante del Napoli ha messo la firma con un calcio di rigore – tirato in maniera magistrale – anche sulla vittoria di ieri mattina a Empoli e ha subito mostrato i muscoli con un post sui social. «Lascia che lo show continui: +3», enfatizzato con gli emoticon di un pugno chiuso e dei popcorn. Il campione georgiano vuole continuare a godersi in prima fila lo spettacolo e non pare infastidito dai rumors sul suo futuro, concausa delle critiche ingenerose ed eccessive che su stanno addensando (a dispetto dei numeri…) intorno alle sue prestazioni.
La lunga trattativa per il rinnovo di Kvaratskhelia resta in stand by e l’incontro tra le parti previsto a fine mese dovrebbe essere quello della verità: dentro o fuori. Aurelio De Laurentiis lascia aperta la porta a ogni tipo di scenario. «Se il georgiano andrà via? Ci sono stati casi precedenti e nel caso ce ne faremo una ragione. È importante rispettare il volere dei giocatori, ma valo stesso anche per quello della società», ha detto il presidente a Sky, facendo capire che non sarà facile trovare l’accordo. Il Napoli ha offerto infatti all’attaccante un aumento fino a 6 milioni di euro a stagione all’attaccante dell’Est, che insiste però attraverso il suo agente con una richiesta di 8 milioni. In ballo c’è anche l’eventualità di fissare una clausola rescissoria, per una cifra che secondo i desiderata del club azzurro non dovrebbe essere troppo lontana dai cento milioni di euro, considerati tuttavia eccessivi dalla controparte.
Per questo l’accordo non è stato finora raggiunto e la telenovela comincia a diventare un fastidio pure per Conte, che si era speso già a luglio per mettere pace tra De Laurentiis e Kvaratskhelia. Era stato il nuovo tecnico infatti a convincere il presidente a volare durante gli Europei in Germania con un aereo privato a Dortmund, dove era andato in scena un incontro con il giocatore georgiano e il suo agente: all’epoca aperti alla possibilità del rinnovo. Invece nei tre mesi successivi non sono stati fatti passi avanti e l’ex ct della Nazionale non sopporta l’idea di dover convivere nello spogliatoio azzurro con una potenziale bomba a orologeria. Non è un caso dunque che non ci siano state parole dolci per KK nemmeno dopo il rigore decisivo di Empoli, da parte del suo allenatore. «Vale per lui lo stesso giudizio fatto per i suoi compagni: nel primo tempo non aveva raggiunto la sufficienza, poi è cresciuto di rendimento». Non al punto tuttavia di scacciare il fantasma di Neres, che si candida per una maglia da titolare sabato contro il Lecce. «Dobbiamo ragionare in modo meno provinciale. Se qualcuno ha un mal di pancia o di testa, ci sarà un altro pronto a rimpiazzarlo…». Anche Kvara dovrà guadagnarsi il posto, insomma. E soprattutto concentrarsi sul campo, a prescindere dal rinnovo del suo contratto. A Conte le telenovele non piacciono.