Politica, economia e giochi di potere. Aurelio De Laurentiis ha lasciato il timone del Napoli per le vicende di campo ad Antonio Conte, senza interferire in alcun modo nelle questioni di natura tecnica. Ma il presidente ha interrotto in serata il suo silenzio con un comunicato, in cui ha preso posizione sulle grandi manovre in corso per la rifondazione del calcio italiano.
“Non tutti sanno che la Serie A, tramite la mutualità, contribuisce al sistema federale finanziando il calcio italiano. Infatti finanzia parte dei costi della Federcalcio, della Serie B, della Lega Pro e della Lega dilettanti. E questo avviene con 120 milioni annui, pari al 10 per cento di tutti i suoi introiti dai diritti audiovisivi. Inoltre, la Serie A paga oltre il 60% delle entrate fiscali che lo Stato incassa dallo sport. Proprio per quanto sopra, il vice presidente della Camera, onorevole Mulè, con un emendamento legislativo impone una maggiore rappresentatività nella serie A rispetto al passato. Ed è per questo che quest’ultima richiede un’autonomia piena per le decisioni relative a tutto ciò che la riguarda. Qui Gravina non c’entra nulla, ma c’entrano le istituzioni. Leggo su alcuni organi di stampa di un mio rapporto conflittuale con il Presidente della FIGC Gabriele Gravina. Nulla di più falso. Io lotto per ottenere una Serie A florida e senza debiti, a beneficio di tutto il sistema”.