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De Rossi: “Dybala? Non posso dire niente, ma nessuno è più importante della Roma”

Alla vigilia della prima di campionato a Cagliari il tecnico commenta la quasi certa partenza dell’argentino: “A volte le squadre anche perdendo dei pezzi si ricostruiscono e rinascono”

“Ventiquattro mesi fa il Napoli ha venduto tutti i calciatori migliori e poi alla fine dell’anno ha vinto lo scudetto. A volte le squadre anche perdendo dei pezzi si ricostruiscono e rinascono”. Parola di Daniele De Rossi. Se non è un’ammissione, poco ci manca. Ormai il futuro di Paulo Dybala è sempre più lontano dalla Roma. Domani sarà convocato per la trasferta di Cagliari, poi si definirà la sua cessione agli arabi dell’Al-Qadsiah.

Che il futuro dell’argentino sarebbe stato l’argomento della conferenza stampa alla vigilia di Cagliari-Roma era facile da prevedere. E De Rossi ne è uscito al meglio. Da allenatore consapevole dell’imminente addio, ma anche da dirigente navigato. Non parlando mai apertamente di cessione e cercando di spostare l’attenzione sul suo lavoro, sui rinforzi da acquistare sul mercato e sulla partita di domani: “Da allenatore devo cercare di non parlare dei rumors, delle voci di mercato. Non sono stato presente nelle discussioni. Penso che Paulo spiegherà un domani ciò che è successo in questi giorni. A livello tecnico Paulo è un giocatore molto forte. Quello che dovevo dire l’ho detto alla società e al calciatore, ho un bel rapporto e dico sempre le cose in faccia”.

De Rossi: “L’obiettivo è avere una squadra forte”

Ma De Rossi sottolinea come “nessuno è più importante della Roma, niente e nessuno. Io voglio solo fare una squadra forte. All’allenatore cosa lo salva? Una squadra forte e i risultati buoni, voglio solo quello”. In attesa di avere dei rinforzi dal mercato, De Rossi dovrà fare i conti con la cessione di “uno dei calciatori più forti della Serie A”. In attesa che diventi ufficiale la cessione dell’argentino agli arabi dell’Al-Qadsiah: “Neanche un dirigente può parlare di queste cose, si tratta di qualcosa in più di semplici voci. Non è che io non voglio parlare di questa cosa, ma al momento non si sa niente, anche un dirigente e Dybala farebbero fatica a parlare di una cosa non compiuta”. Sarà compiuta la prossima settimana. Per questo serve guardare avanti, a partire da Matias Soulé che prenderà lo scettro lasciato dalla Joya, a partire da domani sera a Cagliari: “E’ uno dei primi tra gli Under 23 in Europa. Noi dobbiamo essere bravi a metterlo a suo agio”.

Gli insulti social

Infine l’allenatore della Roma ha voluto commentare i tanti insulti che ha ricevuto sui social dopo la notizia della cessione di Dybala: “Do poco peso a queste cose, ma non è stato piacevole. Probabilmente nel quotidiano non direbbero quelle cose nei miei confronti, non auguri tumori o la morte della famiglia a una persona che incontri per strada. Ora sorrido, per 10 minuti danno fastidio. Cento messaggi così sono brutti, ma se fai il calcolo su quanti sono i romanisti, sono pochi. Poi a volte apri la foto di quelli che ti scrivono, a volte sono quattordicenni o subumani. Sapevo che tornando qui sarebbe potuto succedere e il rapporto rispetto all’era da calciatore si sarebbe potuto incrinare, ma di base non sono mai stato protetto e coccolato come i tifosi della Roma hanno fatto con me. Magari qualche risultato buono aiuterà a recuperare il rapporto anche con quelli che si divertono sui social”.

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