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Del Piero in Figc, l’idea piace al calcio. Manca ancora il sì

Molti consensi ad Alex dai club di serie A. Corsi dell’Empoli: “Servono belle persone come lui”. Gravina conta i suoi voti e l’Aic lo sostiene

Roma – Il telefono di Alessandro Del Piero ha squillato spesso, nelle ultime ore. Lo hanno cercato in tanti per chiedergli la stessa cosa: «Davvero ti candidi alla presidenza della Federcalcio?». E lui ha sorriso, si è schermito, se l’è cavata con una battuta. Lo hanno cercato anche squadre di serie A. Tutti interessati alle sue intenzioni.

Un nome che metterebbe d’accordo tanti

Di certo la notizia ha fatto rumore e agitato l’opinione pubblica. Perché Del Piero è un nome che, fuori dai palazzi del pallone, mette d’accordo chiunque. Ma non solo fuori. Di sicuro intorno a lui la pressione perché possa spendersi si fa ogni ora più intensa. L’idea è sostenuta dai presidenti di alcune squadre come Cairo, Lotito, De Laurentiis, Setti. «Mi augurerei una convergenza di tutta la serie A intorno a un nome», dice Fabrizio Corsi, presidente dell’Empoli. Nelle giovanili della sua squadra un Del Piero c’è, è il figlio di Alex, Tobias, nell’Under 18. «Conosco Alessandro da quando giocava — continua Corsi — al di là del campione è una bella persona. E qualsiasi attività ha bisogno di belle persone. Ma qualunque sia la scelta mi auguro arrivi alla fine di una decisione collegiale».

La stima anche del presidente uscente Gravina

Del Piero ha anche la stima del presidente uscente della Figc (e pronto a ricandidarsi) Gabriele Gravina, che all’ex capitano juventino aveva pensato per il ruolo di capo delegazione della Nazionale, quando ancora Buffon era giocatore. Ora, all’ipotesi di un confronto con un rivale tanto ingombrante, il n. 1 in carica della Federcalcio risponde sventolando il consenso: «Le componenti sono dalla mia parte, ho la consapevolezza di avere numeri molto importanti». Potrebbe sfoderarli presto per annunciare la discesa in campo. E certo non ha intenzione di fare passi indietro a causa dell’indagine penale a suo carico, di cui si attende ancora l’esito. Insomma, Gravina è sereno.

Un consenso univoco per spingerlo a dire sì

Del Piero è pronto a sfidarlo? Di certo un consenso univoco è il motore per spingere la sua ambizione. Perché un impegno simile avrebbe conseguenze non trascurabili sulla sua vita — abita tra Madrid e Torino, gli uffici della Federcalcio sono a Roma — ma anche sui suoi introiti: i ruoli da volto televisivo di Sky e testimonial pubblicitario gli garantiscono somme più interessanti dei 240 mila euro che incassa oggi il presidente Figc.

L’Aic per ora accanto a Gravina

Al momento l’Associazione calciatori fa sapere che non romperà il suo sodalizio con Gravina: perché Del Piero non è un volto dell’Aic (anche se si è sempre iscritto), a differenza per esempio di Chiellini, a cui fu anche offerta la presidenza del sindacato dei giocatori. Qualche crepa in più potrebbe aprirsi tra gli allenatori: «Be’, certo che se uno come Alex, che è anche allenatore, decidesse di correre, qualcosa cambierebbe…», dice un tecnico dell’Aiac.

Per Del Piero si è speso un suo amico come Beppe Bergomi, compagno di scrivania in tv su Sky e rivale di tanti Inter-Juve: «Alex lo conosco bene. So quale è il suo pensiero, so come vede il calcio, è un ragazzo preparato, ha voglia di far bene, spessore e cultura»

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