Milano – Se una storia è troppo bella per essere vera, non è vera. Il mantra del tenente Aldo Raine, il personaggio di Brad Pitt nel film Bastardi senza gloria, si adatta alla favola — senza lieto fine, almeno per ora — di Dele Alli al Como. L’ex stella del Tottenham e della nazionale inglese, lo scorso inverno, a 29 anni da compiere, ha cercato il riscatto sul lago, dopo due anni di inattività e una vita segnata da traumi personali: infanzia difficile, madre alcolista, abusi, dipendenza dai sonniferi e depressione. «Ha fuoco e fame», diceva di lui l’allenatore Cesc Fàbregas lo scorso febbraio, quando sembrava che davvero Dele potesse tornare a giocare. Ma alla prima prova, il 15 marzo contro il Milan, è entrato in campo e, dopo meno di dieci minuti, si è fatto espellere. Da allora, il tecnico catalano non lo ha più schierato.
Dele a Mozzate, i compagni in Spagna
Risultato: mentre il 10 luglio scorso il Como riprendeva ad allenarsi a Mozzate, Alli era da solo a Marbella, tra palestra e campi pratica. Ora che a Marbella è andata la squadra, per prepararsi alla tournée spagnola di amichevoli, lui è rientrato a Mozzate.
Alli ha ancora un anno di contratto
Alli ha ancora un anno di contratto. È difficile che qualcuno voglia acquistare il suo cartellino, e il Como non può prestarlo. Che fare? Probabilmente l’unico che può risolvere l’impasse è il presidente filantropo Mirwan Suwarso, che volle la mezzala inglese a Como, attratto dalla storia dell’uomo ancor prima che dal potenziale del calciatore. Ma non è una missione semplice. Per ora, sul lago, di Dele Alli si sono viste soltanto la Rolls-Royce che guida, alcune storie da jet set sui social network e quel brutto fallo che gli è costato un cartellino rosso.