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Di Lorenzo e Kvaratskhelia ripagano Conte: i reduci dello scudetto rilanciano il Napoli dopo un’estate turbolenta

Dopo la scorsa stagione, disastrosa, entrambi volevano cambiare maglia. L’opera di convincimento del tecnico sta dando ora i suoi frutti e contro il Bologna gli azzurri hanno messo da parte il ko di Verona

NAPOLI — Era il weekend di Sant’Oronzo, il patrono di Lecce, a cui Antonio Conte è devoto come tutti i suoi concittadini pugliesi. Ma non è stata solo la “mano dall’alto” a guidare la riscossa del nuovo allenatore del Napoli, che ci ha aggiunto parecchio del suo per voltare pagina dopo il passo falso terribile nel debutto in campionato a Verona. La prima al Maradona è stata infatti un trionfo e non è un caso che a mettere la firma sulla goleada ai danni del Bologna siano stati soprattutto Giovanni Di Lorenzo e Khvicha Kvaratskhelia: i due giocatori che all’inizio dell’estate erano pronti ad andare via e invece sono stati blindati dall’ex ct della Nazionale, che ha spiegato ad Aurelio De Laurentiis di considerarli entrambi incedibili.

Napoli, la vecchia guardia risponde in attesa degli acquisti

Il capitano e l’attaccante georgiano, tra i più amareggiati per il fallimento della stagione scorsa, sono stati riportati al centro del progetto e hanno risposto subito con i fatti, restituendo ai tifosi la gioia di un successo in casa che mancava dal lontano 3 marzo. L’epopea azzurra dei reduci del terzo scudetto non è finita, insomma: almeno non per tutti, perché quello che resta della vecchia guardia (Osimhen è fuori rosa, tentato dell’avventura araba) ha finalmente dimostrato sul campo di avere ancora tanto da dare. Giusto in tempo per non trasformare in salvatori della patria i rinforzi in arrivo nell’ultima settimana del mercato: Romelu Lukaku, Scott McTominay e forse Billy Gilmour. La rivoluzione nel Napoli non si ferma, ma per volontà di Conte non è stata e non sarà totale, perché le radici dello scudetto non sono state estirpate.

La vittoria di Conte

Al suo arrivo il nuovo tecnico parlò chiaro a De Laurentiis, a giugno; “Di Lorenzo e Kvaratskhelia devono rimanere”. Con il capitano la pace è stata laboriosa, con parecchie telefonate, qualche confronto pure aspro e alla fine il sospiratissimo chiarimento. “Le delusioni della scorsa stagione sono ferite ancora aperte, mi ero trovato ad affrontare da solo troppi problemi e ho vissuto un periodo molto duro. Adesso però guardiamo avanti”. Per curare il mal di pancia del georgiano durante l’Europeo in Germania si era viceversa reso necessario addirittura un blitz con un volo privato del presidente a Dortmund, per gettare in fretta le basi dell’imminente rinnovo del contratto. Era stato Conte – preoccupato per la corte del Psg al campione del Napoli – a spingere De Laurentiis a darsi una mossa. “Kvaratskhelia è incedibile”. Tra società e giocatore è tornato il sereno e lo show contro il Bologna spianerà la strada all’imminente firma fino al 2029 del georgiano. Lui e Di Lorenzo sono quasi due nuovi “acquisti” in più: il filo conduttore tra la squadra del terzo scudetto e quella nuova che un po’ alla volta sta nascendo. La nottata azzurra non è ancora passata, ma il successo al Maradona ritrovato dopo un’attesa di quasi sei mesi ha il sapore di una svolta.

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