Questo sito contribuisce alla audience di
 

Diarra come Bosman? Così un’altra sentenza della Corte di giustizia europea potrebbe cambiare il mondo del pallone

Se venisse di nuovo dato torto alla Fifa nella causa contro l’ex centrocampista francese, i giocatori avrebbero il diritto di rescindere i loro contratti in qualsiasi momento

Lassana Diarra potrebbe diventare il nuovo Bosman. È attesa, infatti, oggi la sentenza della Corte di giustizia europea sul caso “Diarra contro la Fifa” che potrebbe ulteriormente cambiare il mercato del calcio europeo per come lo conosciamo dal 1995.

Il no della Fifa al trasferimento allo Charleroi

L’ex centrocampista francese di Real, Chelsea, Psg e Arsenal, ritiratosi nel 2019, ha intentato una causa per vedere riconosciuto il suo diritto alla libera circolazione lavorativa in Europa. Nel 2014 non poté firmare per i belgi dello Charleroi, dopo aver rescisso il suo contratto con la Lokomotiv Mosca, perché la Fifa gli negò il permesso di trasferimento a causa di un indennizzo non pagato al club russo. E per questo al giocatore fu comminata anche una multa di 10,5 milioni per i danni.

Fu multato per non aver pagato un indennizzo alla Lokomotiv

Secondo le normative Fifa, infatti, se un giocatore rescinde il suo contratto unilateralmente e “senza giusta causa”, deve pagare un indennizzo che comprende la retribuzione fino alla fine del contratto. E in caso si accasi in un altro club spetta a quest’ultimo pagare il risarcimento. Per questo motivo lo Charleroi si tirò indietro, temendo le possibili conseguenze legali e finanziarie.

Diarra si è visto dare ragione nel 2017

Diarra sostenne che la Lokomotiv avesse rescisso il suo contratto non aver accettato una drastica riduzione del suo stipendio dovuta a un calo delle prestazioni, mentre il club dava la colpa al giocatore, reo di alcune inadempienze contrattuali. Il francese portò il caso davanti alla giustizia belga e il tribunale commerciale di Charleroi gli diede ragione nel 2017, stabilendo che l’articolo 17 comma 2 della Fifa viola il diritto comunitario. Il tribunale condannò la Fifa ad un risarcimento, costringendola (con la federazione belga) a portare il caso davanti alla Corte di giustizia europea.

L’avvocato generale della Corte: “Il problema sono le regole Fifa”

Secondo il parere – non vincolante – dell’avvocato generale della Corte, Maciej Szpunar, la Fifa avrebbe negato in tal modo a Diarra il diritto alla libera circolazione nell’Unione europea. “Il problema sono proprio le regole Fifa che limitano molto i diritti dei calciatori. Non è possibile che venga imposto a un club acquirente l’obbligo di sobbarcarsi gli oneri finanziari dell’uscita di un giocatore dalla sua precedente società”.

Se vincesse Diarra i club potrebbero perdere i loro giocatori in ogni momento

La sentenza, anche se non definitiva (il caso tornerebbe dinanzi alle corti belghe, ndr), potrebbe creare un pericoloso precedente. Se vincesse Diarra, infatti, ai giocatori verrebbe riconosciuto il potere di rescindere i propri contratti in qualsiasi momento, demolendo l’impalcatura dell’attuale calciomercato. Si tratterebbe di un danno enorme per le società che mentre ora possono monetizzare nel cedere un calciatore sotto contratto, in caso di sentenza avversa alla Fifa resterebbero impotenti al cospetto della possibilità del tesserato di svincolarsi ‘liberamente’ in qualsiasi momento, magari caldeggiato da qualche grande club interessato a far saltare il banco a proprio beneficio.

Segui tutte le ultime notizie di sport

Next Post

Maradona sulla pelle: il mito è il tatuaggio preferito dei calciatori

Ven Ott 4 , 2024
Non solo in Argentina, el Pibe de Oro è la raffigurazione più gettonata dai giocatori. Ma non mancano altre passioni

Da leggere

P