ZAGABRIA – Il vecchio amico Sergio Conceiçao, compagno di squadra al Parma e all’Inter, nelle ultime telefonate deve avergli dipinto un bel quadretto rossonero (“Sì, ci siamo sentiti, abbiamo un rapporto eccezionale”), se Fabio Cannavaro asserisce candidamente che “la gestione non è cambiata, i problemi che c’erano prima ci sono anche adesso. Ma al Milan è normale avere problemi a 360°. Nemmeno dal punto di vista tattico non è cambiato molto, anche se mi piace che Sergio abbia subito trasmesso la sua voglia di non mollare mai”.
Cannavaro: “Conceiçao spigoloso anche da allenatore”
Cannavaro compirà proprio contro il Milan il primo mese da allenatore della Dinamo Zagabria: è la prima volta che sfida da “straniero” una squadra italiana (“Ma d’altronde, è appena la mia seconda partita in Champions”) e sfida un collega che conosce molto bene, “anche se quando era giocatore non pensavo potesse diventare questo tipo di allenatore. Però spigoloso è sempre stato, Ulivieri gli diceva che era un gatto attaccato ai coglioni”. La sua prima volta è anche l’occasione per farsi notare, e non l’ha nascosto e neanche un po’: “Sono contento di essere partito dalla Cina, grazie a Lippi, e delle altre esperienze che ho fatto, ma il mio obiettivo resta allenare in Itala. C’è chi prende la strada breve e chi fa il giro largo, ma io vorrei tornare. Però adesso sono qui e mi piace stare qui: l’unico modo per crescere è stare in campo e adesso lo posso fare in Croazia, come prima l’ho fatto in Cina e in giro per il mondo. Quelle esperienze me le porto dentro. E intanto aspetto”.
Cannavaro costretto a vincere
La Dinamo è una squadra piena di problemi, altrimenti a dicembre non avrebbe cambiato allenatore. Conserva tuttavia l’ambizione di rimanere in Champions, anche se per farlo ha una sola possibilità: battere il Milan, impresa non facile anche alla luce del fatto che mancheranno per infortunio due tra i giocatori più importanti, il centravanti Petkovic (quello il cui gol eliminò il Brasile nei quarti di finale dell’ultimo Mondiale) e il giovane regista Sucic, che a molti ricorda Brozovic e che guarda caso è nel mirino dell’Inter. Il talento da seguire è il fantasista Baturina, 21 anni. “Noi ci crediamo”, dice Cannavaro. “Sarà dura ma giochiamo in casa e qui il pubblico si fa sentire. Tutta la città spinge, c’è tanta passione e questa pressione i più giovani la soffrono, ma il legame tra squadra è pubblico è davvero molto stretto”.