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Donnarumma, addio al veleno al Psg. Tutte le ipotesi per il futuro del portiere azzurro

Gigio: “Deluso e amareggiato, qualcuno ha deciso di farmi fuori”. Luis Enrique: “Mi serviva altro”

UDINE – Sull’affaire Donnarumma, Luis Enrique ha risposto a tutto senza spiegare nulla. Non ha detto quanto abbiano pesato nella scelta di non convocare Gigio per la Supercoppa d’Europa gli scenari di mercato e la ritrosia del portiere a firmare il rinnovo di contratto. Davanti ai microfoni, il tecnico, sempre più ascetico nell’aspetto e fumantino nei toni, si è limitato a scandire un discorso di licenziamento elegante quanto freddo per l’uomo che — forse più di tutti — ha portato a Parigi la prima Champions. «È uno dei migliori portieri al mondo e ancora migliore come persona, ma è la vita del calciatore. Ci sono decisioni che vanno prese. Ne sono responsabile. Se fosse facile lo farebbe chiunque».

Il saluto sui social di Donnarumma

Gigio ha risposto con un post su Instagram in tre lingue. La prima, l’italiano: «Purtroppo qualcuno ha deciso che non potrò più far parte di questo gruppo e contribuire ai successi della squadra. È una decisione che mi lascia deluso e amareggiato».

Le reazioni alla decisione del Psg

Donnarumma non è l’unico arrabbiato. A differenza che nella canzone Bartali di Paolo Conte, in questa vicenda sono gli italiani “che si incazzano”. A partire da Rino Gattuso, che allo stadio Friuli questa sera non potrà vedere in campo il suo capitano, a cui chiede di trascinare gli azzurri nelle qualificazioni mondiali. L’allenatore del Tottenham, Thomas Frank, ha chiarito che nemmeno l’ex udinese Udogie sarà della partita. L’unico suo giocatore in campo, nella sfida fra vincitori della Champions e dell’Europa League, sarà il portiere degli Spurs, Vicario, che di Donnarumma ha detto: «È il mio capitano, gli auguro ogni bene». Più drastici gli ex azzurri, da Pagliuca, per cui la scelta del Psg «è folle», a Zoff, che squalifica come «scuse» le motivazioni dei francesi. Più duro di tutti incorna Aldo Serena, che su X scrive: «Vergogna!».

La corsa al Pallone d’oro

A Donnarumma, candidato al Pallone d’oro, la mancata convocazione potrebbe costare cara. Il premio individuale più scintillante del calcio mondiale, che sarà assegnato il 22 settembre al Théâtre du Châtelet di Parigi, se lo gioca con una mezza dozzina di compagni del Psg, che questa sera avranno modo di mettersi in mostra. In pratica, tutti i big in rosa tranne capitan Marquinhos, che in conferenza stampa ha definito Gigio «grande amico e grande leader, importante per la storia del club». Eppure, l’ultima partita della miglior stagione di sempre del Psg non la giocherà. Poi riprenderà ad allenarsi da solo, come sta facendo da un paio di giorni.

Il futuro di Donnarumma

Luis Enrique tiene aperta la possibilità che a giocare titolare possa essere l’italo-brasiliano (anche lui convocabile da Gattuso) Renato Marin, al posto del nuovo arrivato Lucas Chevalier, eletto portiere dell’anno in Ligue 1. È probabile che il numero uno della Nazionale il prossimo anno concorra per il più ostico Premier League Golden Glove. Fra le corazzate britanniche che inseguono Gigio — dallo United al Chelsea — quella che sembra muoversi in modo più deciso è il Manchester City, che deve prima cedere Ederson. Alla proprietà emiratina della squadra inglese, quella qatarina del Psg non farebbe sconti, anzi: 50 milioni, cifra inimmaginabile per i club italiani, anche se Inter e Juve un pensiero lo fanno. Se Gigio dovesse puntare i piedi e restare a Parigi a gennaio potrebbe firmare da svincolato, come fece quattro anni fa salutando il Milan e facendo infuriare i milanisti.

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