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Donnarumma e la fuga negli spogliatoi prima dei rigori di Liverpool-Psg: “Dovevo ripassare…”

Il portiere, esaltato dalla stampa francese (“eroe”) dopo i due penalty parati che hanno trascinato la squadra di Luis Enrique ai quarti di Champions, racconta il perché dell’uscita dal campo prima dei tiri dal dischetto

La vita sportiva di Gigio Donnarumma non conosce vie di mezzo, tra elogi sperticati e critiche spietate. Dopo i due rigori parati ad Anfield Road, che hanno eliminato il Liverpool e mandato ai quarti di Champions il Psg, il portiere azzurro si gode una giornata da “eroe”, come l’ha definito la stampa transalpina. Quanto durerà è difficile da capire, visto che fin dal suo esordio a 16 anni nel Milan, Gigio ha sempre diviso il pubblico e la critica: “Gigio è eccezionale” ha tagliato corto Dembelé, uno dei protagonisti della notte di Anfield con il gol dello 0-1 e uno dei rigori decisivi. Eppure, dopo la partita d’andata, quando una sua incertezza causò il gol della vittoria dei Reds, il ventaglio dei giudizi passava da “catastrofico” a “calamità”. Prima di rimangiarsi tutto davanti alle parate del portiere dell’Italia e del Psg.

Donnarumma negli spogliatoi prima dei rigori

L’errore più grande che si possa fare, guardando questo ragazzo di 26 anni, alto quasi due metri, è pensare che tutto sia istinto e fisicità: ieri sera, prima dei calci di rigore, è volato velocissimo negli spogliatoi prima di sbriciolare le certezze dei Reds. “Dovevo fare pipì… – ha scherzato ai microfoni di Sky, prima di spiegare la reale motivazione -. Avevo preparato qualcosa col mio allenatore dei portieri, quindi era giusto ripassare un po’ di cose per poi uscire subito e sperare di parare qualche rigore”.

Speranza trasformatasi in realtà: prima Darwin Nunez, quindi Curtis Jones hanno sbattuto contro di lui. Già agli Europei del 2021, quelli vinti dall’Italia di Mancini, Donnarumma fu protagonista contro l’Inghilterra, parando un rigore a Sancho e uno a Saka, che si aggiunsero al palo di Rashford. Anche in quel caso venne premiato come miglior giocatore: dell’Europeo nel 2021, della partita ieri sera.

Luis Enrique e Donnarumma, divisivi per natura

Gigio e Lucho, non poteva esserci coppia migliore: divisivi ma con qualcosa in più. Ad Anfield hanno vissuto la loro piccola rivincita, non che il loro palmares avesse bisogno di conferme. Eppure, i dubbi sono sempre pronti a materializzarsi. Entrambi sono stati protagonisti della vittoria del Psg. Il tecnico ha trasformato una collezione di figurine in una squadra vera, il portiere si è fatto trovare pronto ai rigori: “Con la mentalità e la personalità, soprattutto da parte di Gigio – ha spiegato l’allenatore spagnolo a fine partita -, siamo riusciti a vincere”.

A parte qualche uscita a vuoto in campo, sono i contratti il momento più difficile per Donnarumma, visto anche l’ingaggio da 12 milioni all’anno. Già al Milan la separazione fu traumatica, sfociata nei “dollarumma” gettati in campo a Cracovia durante un match dell’Italia Under 21, scena rivista quando il Psg venne a giocare a San Siro. Con il contratto in scadenza nel 2026, la trattativa per il rinnovo sembrava complicata: la prestazione di Anfield ha sicuramente aumentato le possibilità di permanenza a Parigi.

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