Milano – I tempi della contestazione dei tifosi milanisti al transfuga in Francia, nel 2021, sono finalmente lontani. Il capitano della Nazionale Donnarumma è il veterano delle sfide Italia-Germania, tra gli azzurri in campo stasera a San Siro nell’andata dei quarti di finale della Nations League: affronta i tedeschi per la quarta volta nella sua carriera, avendo giocato proprio al Meazza nel 2016, in staffetta con Buffon nel secondo tempo, la sua seconda partita con l’Italia, quando aveva 17 anni. Oggi raggiunge la settantunesima presenza, staccando Sandro Mazzola e agganciando Gentile. Il ct Spalletti conferma a Radiorai lo status di fuoriclasse e simbolo dell’Italia del portiere che, con due parate formidabili nella serie dei rigori contro il Liverpool, ha appena portato il Psg nei quarti della Champions League: “Gigio ha tutto per essere definito tale. Sa essere dentro le partite che fanno la storia, contro squadre forti appunto dal punto di vista storico, mentale, caratteriale, qualitativo. Partite che ti mettono il timbro di qualità”.
Spalletti e l’elogio di Donnarumma
La chiave fondamentale è che si tratta di un bravo ragazzo, perché la presunzione è inallenabile. Chi migliora nel tempo è incontestabilmente è un bravo ragazzo: quando non è così, è difficile arrivare al top, prima o poi batti i denti. Poi lui ha un fisico esagerato, strabordante. Se tiri da fuori area, quando lo guardi, la prospettiva ti fa sembrare che arrivi sopra la traversa. E quando si distende, spunta di mezzo metro fuori dalla porta”. Il segreto ulteriore di Donnarumma, spiega il ct, è la forza mentale: basti pensare alla capacità di reazione alle critiche: “Si torna al discorso di prima: questo fa parte dell’essere un bravo ragazzo dalla personalità forte. È così, ripeto, che lui sa essere dentro le partite che fanno la storia”.
Ecco come Politano ha superato Orsolini
Vista l’ottima stagione di Orsolini, terzo attaccante italiano nella classifica cannonieri della serie A (10 gol) insieme a Lucca e dietro Retegui (22) e Kean (15), ha destato un po’ di sorpresa l’esclusione dell’attaccante del Bologna da questa convocazione. Spalletti non si sottrae alla domanda e spiega le sue scelte: “L’osservazione è pertinente. A Orsolini ho pensato fino all’ultimo. O lui o Politano, perché è lo stesso tipo di giocatore. Questa volta ho preferito Politano, perché mi sembra che stia benissimo e perché gioca sempre con Di Lorenzo: formano una coppia con un’intesa totale, perché si trovano tutti i giorni. Se non avessi fatto questa considerazione, Orsolini avrebbe certamente meritato di essere qui”.
Una Nazionale targata Napoli
La spiegazione del ct – che ha preannunciato come la sostituzione dell’infortunato Retegui, in vista della partita di ritorno di domenica a Dortmund, avverrà (tra Piccoli, Baldanzi e Koleosho) dopo questa di San Siro in base al recupero fisico dei giocatori impiegati a Milano e degli eventuali contrattempi (la Nazionale ha 6 diffidati) – vale da anticipazione virtuale della formazione da opporre ai tedeschi: una squadra in cui il Napoli, con Di Lorenzo centrale di destra nella difesa a tre, Politano esterno destro e Raspadori seconda punta dietro Kean (e Buongiorno primo cambio difensivo in panchina), diventa il club leader. Ma in generale è la varietà di alternative la novità gradita a Spalletti, grazie anche allo spazio che i giovani italiani, al netto della prevalenza degli stranieri in A, stanno trovando nelle loro squadre o all’estero: “La situazione è migliorata, ma tutto sta a noi: dobbiamo sapere scovare in anticipo i piccoli talenti. Ce ne sono e ce ne saranno sempre, ma è abbastanza comune che non tutti abbiano successo. Non è detto che una persona talentuosa riesca a sfondare nella sua professione: purtroppo capita spesso che ci sia chi si perde. Noi dobbiamo essere capaci di garantire a questi ragazzi l’ambiente corretto per mettere a frutto le loro qualità. E dobbiamo soprattutto accorgerci di loro”.