Firenze – “Magari gli ultimi giorni ho un po’ risentito della situazione, ma non vedevo l’ora di andare al City. Sono lusingato del fatto che Guardiola mi abbia fortemente voluto. Vado a giocare nella squadra probabilmente più forte del mondo”. Il capitano della Nazionale Donnarumma ha parlato per la prima volta, nell’aula magna di Coverciano, da giocatore del Manchester City e ha ripercorso la trattativa che lo ha portato in Premier League dopo la bocciatura di Luis Enrique, che non lo ha più voluto al Psg, malgrado la conquista della Champions sia passata anche attraverso le formidabili parate del portiere, tra i candidati al Pallone d’oro.
I suoi ex compagni con lui
Donnarumma non mostra rancore verso il suo ormai ex allenatore, però puntualizza che i compagni di squadra hanno dimostrato di non avere gradito il divorzio: “Ho sempre avuto un buon rapporto col mister e ho apprezzato che sia stato molto diretto con me. Io deluso da lui? È giusto che ogni allenatore faccia le sue scelte, ma aver ricevuto il supporto di tutto l’ambiente del Paris e dei miei compagni mi ha fatto capire che cosa ho dato. Sono queste le cose importanti. In quattro anni a Parigi mi sono sentito a casa, non lo dimenticherò mai”.
Il rischio mondiale
La Nazionale arriva nel momento giusto: “Gattuso ho avuto la fortuna di averlo come allenatore al Milan e so che persona è. Daremo tutto. Bisogna essere umili e affiatati. Siamo una squadra giovane, affamata e forte. Cercheremo di emozionare gli italiani”. C’è un ricorso storico. Nel 2021 Donnarumma giocò a Bergamo con la Nazionale dopo il passaggio dal Milan al Psg: “Ho chiesto al presidente di firmare qui, perché mi ha portato fortuna. Essere voluto dal City è un’emozione indescrivibile”. Il rischio di mancare tre Mondiali di seguito sarebbe un vulnus in una carriera che, a 26 anni, lo ha già portato a risultati eccezionali: “Non ci penso. È stata la mia migliore stagione, se penso a quello che abbiamo vinto col Psg. Obiettivi e sogni ne ho ancora. E il primo adesso è la Nazionale”. Impoverita dalla partenza di tanti giocatori finiti a infoltire la colonia italiana nella ricca Premier League, la serie A non è per Donnarumma un campionato minore, con ricadute sulla Nazionale: “Seguo la serie A e trovo sbagliato dire che abbia poco talento. La Nazionale è giovane e forte e ne prenderà a poco a poco consapevolezza, ne sono sicuro”. Il gioco coi piedi, che sarebbe alla base della decisione di Luis Enrique, non è il cruccio del capitano azzurro: “Non so quale sia stato il problema e non voglio saperlo. So che sono cresciuto tanto. E che sono orgoglioso di essere stato chiamato da Guardiola, con lui posso crescere ancora”. Il rapporto con l’ex ct Spalletti è rimasto ottimo:”I risultati non sono stati solo colpa sua, ma anche nostra. L’ho sentito, sono contento di avere instaurato un bel rapporto con lui. La cosa più importante che ci è mancata con la Norvegia è che non abbiamo avuto la forza di rialzarci. Con Gattuso ci stiamo lavorando. La pressione non dobbiamo subirla, dobbiamo tornare dove meritiamo. Il mio obiettivo è sempre lo stesso, vincere il più possibile”. Nel frattempo si è consolidata l’amicizia con Sinner: “Lo sento sempre, di tutto parliamo tranne che di calcio e di tennis. È un bel rapporto il nostro”. Sulla questione Gaza, con l’imminente partita con Israele, il commento è stringato: “Fa male quello che vediamo, vorremmo la pace, ma le situazioni politiche sono più grandi di noi”.