APPIANO GENTILE – Seduto al banco dove in genere ci sono Simone Inzaghi e i giocatori dell’Inter, Donnarumma racconta l’imminente ritorno a San Siro da capitano della Nazionale: “Sarà una partita speciale, con un grande tifo. Non vediamo l’ora di giocare una grande partita dentro San Siro pieno. E di fare divertire gli italiani”. La rinascita, dopo l’Europeo, è la più bella evidenza della Nations League: “Io penso che la differenza la stia facendo il gruppo, oltre alla quadratura che hanno trovato il ct e il suo staff. Dopo la delusoine dell’Europeo ci voleva una sterzata. Come dico sempre alla squadra, il difficile è continuare. Siamo un gruppo sano, che si diverte: sto rivedendo lo spirito del vecchio Europeo. Quando indosso questa maglia, sei spinto a dare il 300 per cento”.
Donnarumma: “Mi aspetto una Francia arrabbiata”
La Francia, che lui da portiere del Psg conosce meglio di tutti i suoi compagni di squadra, si presenta con tante assenze: “Ma mi aspetto un avversario sempre fortissimo, la qualità dei sostituti è chiara. In più loro saranno arrabbiati per non avere vinto con Israele e per avere perso a Parigi con noi. Il nostro step in più è la voglia di non prendere gol. Non sarà semplice, i loro attaccanti sono tra i migliori del mondo, anche se non c’è Mbappé”.
“Mi sorprende l’assenza di Mbappé”
In effetti Donnarumma avrebbe dovuto scambiare il gagliardetto, a inizio partita, con l’attaccante del Real Madrid, suo ex compagno al Psg: “Non so che cosa sia successo e perché Kylian non sia qui. Ma gente come Kolo Muani o Zaire-Emery non è certo di secondo piano”. Prima di Italia-Ucraina, l’ultima partita giocata dall’Italia a Milano, Spalletti disse di Donnarumma che è nato col talento, ma che poi il talento va allenato: “Quella frase me la ripeteva sempre ogni volta e mi ha dato una grande mano. Ora posso dare anch’io una mano ai giovani: dare il massimo in ogni allenamento serve a restare per tanti anni ad alto livello”. Dopo 8 partite con gol subiti, è arrivata la nona senza: “All’Europeo, quando finiva la partita, tornavo hotel pensavo che eravamo una squadra che faceva fatica a palleggiare. Quando gli avversari attaccavano, pensavo che potevano sempre farci male. Ora si è vista la compattezza, fanno fatica, abbiamo ritrovato la compattezza, che è la specialità italiana. Si vede la voglia di aggredire l’avversario, di difendere tutti insieme”.
Donnarumma: “San Siro casa mia per tanti anni”
San Siro è stato per tanto tempo il suo stadio: abitava lì di fronte, durante il periodo delle giovanili al Milan: “Sì, è stata la mia casa per tanti anni, con tifosi stupendi che ti fanno sentire tanto calore. Avverti un’atmosfera diversa, che ti dà tanta energia. Ci sarà il tutto esaurito, ma dirò alla squadra che è anche merito nostro, perché siamo riusciti a ridare entusiasmo a tutti gli italiani”. Le contestazioni del passato, per l’addio al Milan, sembrano superati: “Sono convinto che ci sarà una bella reazione del pubblico, siamo tutti italiani”. Buffon, suo mentore in Nazionale, ha spiegato a settembre che un punto di svolta, per i giovani talenti italiani, può essere il coraggio di andare a giocare all’estero: “In effetti cambia un po’ la mentalità, il prepartita. Cambia un po’ tutto, dentro e fuori dal campo. Il gioco in Italia è più tattico, all’estero è più a viso aperto. Cresci più velocemente, esci dalla tua comfort zone: sì, tutto questo ti fa crescere molto prima”. Ma c’è un aspetto nuovo, in questa Nazionale, sottolineato da tutti i calciatori: il senso del divertimento, il gusto dello stare insieme. Viene dunque da pensare che prima non fosse così. Donnarumma lo ammette onestamente: “Sono arrivati giocatori molto giovani, che hanno voglia di lavorare, di stare insieme, facciamo molto gruppo. Prima, non so dire perché, ma eravamo un po’ divisi. Dobbiamo essere sempre equilibrati e uniti, anche se e quando, speriamo ovviamente di no, non arrivano i migliori risultati”.