Due giocatori per ruolo, meglio ancora se di pari livello. Patti chiari, amicizia lunga. La costruzione del nuovo Napoli è partita da un basilare punto fermo, concordato a tavolino alla fine di maggio nel corso del doppio vertice tra Aurelio De Laurentiis e Antonio Conte: il primo svoltosi a via XXIV Maggio a Roma e il secondo al Parco Margherita. Gli azzurri nella prossima stagione affronteranno quattro competizioni e l’organico dovrà essere di conseguenza rinforzato in maniera robusta, dal punto di vista numerico e soprattutto qualitativo, per permettere al tecnico leccese di competere tenendo alta l’asticella delle ambizioni in campionato – dove ci sarà da difendere lo scudetto – Champions League, Supercoppa Italiana e Coppa Italia. L’allenatore l’ha spiegato con la sua solita franchezza e il presidente ha promesso di accontentarlo, passando immediatamente dalle parole ai fatti con il clamoroso ingaggio del top player belga Kevin De Bruyne e l’acquisto del giovane difensore Luca Marianucci. Le premesse per rimanere ai vertici sono insomma quelle giuste, almeno a giudicare dall’inizio del mercato, ma il lavoro da fare è ancora tantissimo ed è complicato anche dalla necessità di definire parecchie cessioni. In primis quella di Victor Osimhen, che sarà preziosa per finanziare le trattative in entrata. Il direttore sportivo Giovanni Manna ha però bisogno di piazzare pure gli esuberi, destinati ad aumentare per i rientri alla base per fine prestito di Cajuste, Lindstrom, Folorunsho e Zerbin. In più va sistemato Rafa Marin e potrebbero andare via Mazzocchi, Ngonge, Simeone e Raspadori. Solo quando saranno liberate la maggior parte delle caselle, infatti, potrà esserci il via libera per completare la nuova rosa con altri colpi.
Conte ne aspetta almeno altri 6 o 7: il secondo portiere, un centrale per il reparto arretrato, un laterale difensivo ambifascia, un mediano, una punta centrale e due attaccanti esterni. Tantissimi i giocatori nel mirino del Napoli, che però dovrà stare attento anche a rimanere nei limiti del monte ingaggi deciso da De Laurentiis: di poco superiore ai cento milioni. Per questo non sarà possibile fare shopping solo in Premier League (dove i giocatori hanno degli stipendi molto costosi) e si guarda pure al mercato italiano. Un palio le piste in questo momento più calde delle altre: quelle che portano al talento svizzero del Bologna Ndoye e al bomber dell’Udinese Lucca. Il primo nei piani azzurri si alternerebbe con Politano, il secondo con Lukaku. Due co-titolari per ruolo, insomma. Il piano è quello delineato a tavolino e bisognerà fare il massimo per portarlo a termine. Il nuovo organico deve essere attrezzato per lottare su quattro fronti.
