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Duello per il campionato, Conte getta la maschera: tre motivi per crederci

Calendario favorevole, condizione fisica al top, infermeria quasi vuota. Premio per i giocatori: due giorni di vacanza

Classifica alla mano niente è cambiato, per il Napoli: secondo a -1 dalla vetta. Ma è cambiato tutto nella sostanza: dalla delusione per la resa di otto giorni fa a Como all’euforia per la rimonta al Maradona contro l’Inter, che ha permesso agli azzurri di uscire dal tunnel e restare con merito in lizza per lo scudetto. «Ora ci siamo pur noi», si è infatti lasciato andare per la prima volta Antonio Conte, che ha premiato i suoi giocatori con due giorni di vacanza in vista della sfida di domenica al Maradona con la Fiorentina (ore 15). Poco importa che si sia allungata la striscia negativa in termini di risultati: 5 partite di sofferto blackout, in cui gli azzurri hanno raccolto 4 punti e perso il primato solitario. L’ultima vittoria in campionato risale allo scorso 25 gennaio con la Juve il rischio di gettare al vento l’ottimo lavoro dei mesi precedenti è stato forte. Invece la squadra ha trovato con le spalle al muro la forza per reagire al doppio handicap dell’emergenza infortuni e del deludente epilogo del mercato, ribellandosi a una resa in anticipo che sarebbe stata amarissima.

Conte e i suoi giocatori meritano infatti di lottare fino alla fine per lo scudetto: un traguardo che grazie alla gagliarda prestazione del Napoli contro l’Inter ha smesso di essere un sogno ed è diventato a un obiettivo. I 55 mila tifosi presenti al Maradona sono tornati a casa carichi di adrenalina e la stessa atmosfera elettrica si è respirata nello spogliatoio, come ha fatto capire gettando la maschera il tecnico leccese. «La classifica è chiara: a 11 giornate dal termine del campionato siamo lassù e ci siamo conquistati la possibilità di dare fastidio a tutti». Gli azzurri ci credono e hanno tre buoni motivi per farlo: condizione fisica in crescita, calendario e recupero degli infortunati. L’emergenza sta finalmente per concedere una tregua e si fa strada la chance che il gruppo possa avvicinarsi allo sprint al gran completo.

La condizione fisica – Febbraio era stato il mese delle rimonte subite, con le tre vittorie sfumate contro Roma, Udine e Lazio: diretta conseguenza del calo atletico del Napoli nei secondi tempi (e causa principale pure del ko di Como). Marzo è iniziato invece con un segnale in netta e incoraggiante controtendenza, visto che gli azzurri con l’Inter sono cresciuti proprio alla distanza e hanno evitato la sconfitta dando il massimo soprattutto nella ripresa, grazie a una facilità di corsa che non si vedeva dalla vittoria con la Juve. Nel serbatoio della squadra di Conte c’è di nuovo il pieno e ci sono dunque i presupposti per finire la stagione al top, spingendo sull’acceleratore.

Il calendario – L’Inter era uno degli ultimi ostacoli alti e nelle 11 giornate che restano sulla strada del Napoli ci saranno solo tre squadre della colonna sinistra della classifica: Fiorentina, Bologna e Milan. Gli azzurri hanno quindi sulla carta la possibilità di accelerare e sfruttare anche il vantaggio di non giocare nelle Coppe. Ci sono ancora 33 punti in palio e per puntare allo scudetto servirà un filotto di vittorie, che la squadra di Conte tornando ai suoi livelli ha i mezzi per centrare. Fondamentale sarà la sfida di domenica coi viola. Dopo 4 pari e una sconfitta, infatti, ritrovare subito il successo è un imperativo più che mai categorico.

Gli infortuni – L’infermeria si sta svuotando e nel finale contro l’Inter si è rivisto anche Olivera, il cui recupero consentirà alla squadra di avere una preziosa variante tattica in più, alternando il 3-5-2 e il 4-3-3. In infermeria restano solo Neres (che potrebbe esserci a Venezia) e Anguissa. A centrocampo fa meno paura lo stop del leader africano, perché ha funzionato bene la formula del doppio play e con Gilmour accanto è cresciuto Lobotka. Resta il rammarico per il flop del mercato, perché se gli azzurri avessero preso due rinforzi pronti pure per la difesa e per l’attacco, come è successo in mediana con Billing – prestito low cost, eppure utilissimo – le chance tricolori sarebbero state maggiori, nonostante la cessione di Kvara. Invece Conte è stato costretto a rivoluzionare due reparti: arretrato e offensivo, con un cambiamento in corsa costato punti. Forte il rischio di rimpiangere il tempo perso per Danilo e Comuzzo. Idem per il prestito di Okafor, che tornerà in forma quando ci sarà meno bisogno di lui. Ma è inutile piangere sugli errori. Si gioca per lo scudetto.

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