Non abbiamo fatto in tempo a imparare (forse) come si assegnano i punti del judo o come funziona (funziona?) il Var nella scherma, ed eccoci già alle prese con il campionato di calcio. Non siamo pronti, vostro onore. Il riflesso dei 40 metalli di Parigi ci picchia negli occhi, li dobbiamo socchiudere e questo rende oggettivamente difficile concentrarsi sui “braccetti” del Monza.
Si riparte con Real-Atalanta
Due settimane spese a imparare “trap ippon” e “pipe” del volley, ed eccoci alle amichevoli d’agosto. Anzi, al calcio ufficiale d’agosto. Dove un tempo avevamo il Trofeo Birra Moretti o il “Luigi Berlusconi” sotto l’ombrellone, si presenta nientemeno che un Real Madrid-Atalanta di Supercoppa. E poi, subito e senza soluzione di continuità, la prima di campionato a cavallo (cavallone) di Ferragosto, tra l’altro dopo lo sciopero dei balneari. Ma si fa così?
Si gioca con il mercato aperto
Vostro onore, non siamo pronti. Anche perché non abbiamo ancora imparato le squadre. Il campionato ricomincia come al solito a mercato aperto, le trattative si allungano per settimane, ci estenuano e poi, francamente, eravamo troppo presi dalle ragazze del volley e della ritmica per dedicarci a terzini e mediani.
Il pallone che torna a rotolare
Qualche maniaco calcistico è riuscito a connettersi in rete per le prime uscite dei nuovi giocatori, sono loro il sale dentro una minestra che dopo i Giochi rischia di apparire anche più insipida. E non è il solito dibattito tra calcio e resto del mondo, tra i milioni di euro dei pedatori e il nobile spirito olimpico degli altri. Non siamo manichei, e sappiamo che se un pallone che rotola in ogni parte del globo sa appassionare le moltitudini più di un cavallo che salta l’ostacolo o di un calcio in faccia nel taekwondo, sia detto senza offesa, un motivo ci sarà. E’ che proprio non ce l’aspettavamo, così all’improvviso, questo pallone che, al limite, ad agosto è quello calciato dal bambino dell’ombrellone di fianco.
L’antipasto della Coppa Italia
Tre neopromosse sono già state eliminate dalla Coppa Italia (sì, vi possiamo garantire che è già cominciata la Coppa Italia). Domanda a bruciapelo, e non vale googlare: forza, al volo i nomi delle neopromosse. Non li sapete, vero? Abbiamo a malapena imparato gli avversari delle nostre squadre del cuore per la prima giornata, che vedremo a pagamento, sempre più a pagamento, su smartphone e tablet, connessi ovunque. Ma il ritorno del calcio h24 è un impegno superiore alle nostre attuali forze.
I Giochi subito dimenticati
L’effetto down non cade addosso soltanto alle città che devono dire addio ai Giochi, ma a tutti coloro che li hanno seguiti. Non siamo pronti a dimenticare di colpo i ragazzi delle quaranta medaglie, perché purtroppo è così che succederà: tra poco sapremo di nuovo tutto degli esterni d’attacco della Fiorentina (avrà esterni d’attacco?) e del destino di Chiesa, ormai la “sora Camilla” del nostro campionato, tutti lo vogliono e nessuno lo piglia. E Spalletti, il buon Spalletti, che fine avrà fatto? Perché la “damnatio memoriae” olimpica non vale solo per il presente, ha anche effetti retroattivi. Tale è stata la bellezza di Parigi che quasi ci siamo scordati del misero Europeo degli azzurri. Presto avremo modo, temiamo, di rinfrescarci la memoria.
Aspettando la prima polemica
Chissà se in spiaggia c’è campo, ovviamente di calcio. Chissà se prende, nel caso un gol. Difficile tornare nel monolocale quando si è abitato un attico con vista sulla Senna. Per fortuna, liti e polemiche ci aiuteranno a integrarci nella vita di ogni giorno. E alla prima discussione anche feroce su un rigore dato o non dato, su un fuorigioco che forse c’era o magari no, potremo sempre dire: “Ma tu guarda ‘sto arbitro, ma tu pensa ‘sto Var, sono più scarsi degli arbitri della scherma”. E sarà un po’ come tornare a casa.