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El Aynaoui: figlio di un ex top 15 del tennis. Tra Spagna e Francia, il nuovo giocatore della Roma

È il primo acquisto della Roma. Arriva dal Lens per 25 milioni di euro. In serata l’arrivo nella Capitale

A cercare Neil El Aynaoui su Google, si trova subito una genealogia importante e qualche dato essenziale: nato nel 2001, cresciuto tra Francia e Spagna, centrocampista del Lens. E poi quel cognome: El Aynaoui. Un nome che ha lasciato il segno nel tennis mondiale con Younes, suo padre, capace di portare il Marocco nei quarti degli Slam e tenere testa a fuoriclasse come Andy Roddick in maratone leggendarie. Ma chi è Neil, al di là del campo? A raccontarlo è lui stesso, in una serie di interviste rilasciate negli ultimi anni a media francesi e marocchini: «Ho avuto la fortuna di avere dei genitori che hanno praticato sport ad alto livello – Mio padre insiste molto sull’importanza di un buon recupero. Io ci prestavo già attenzione, consapevole del suo impatto fondamentale ad alti livelli». Il rapporto con il padre è profondo, proprio per il suo passato da tennista di livello mondiale: «Non mi dà consigli tattici o tecnici. Preferisce parlarmi di alimentazione, stile di vita, dei piccoli dettagli che fanno la differenza e ti mantengono al massimo livello».

Chi è Neil El Aynaoui

Nato a Nancy, ma vissuto da piccolo a Gavà, poco fuori Barcellona, Neil è cresciuto tra due mondi. Quello francese dell’organizzazione e dell’educazione sportiva (dove ha mosso i primi passi professionistici con il Nancy), e quello spagnolo in cui – parole sue – «lì si vive solo per il calcio». È in Catalogna che Neil si è innamorato del pallone. «La vita lì è magnifica. Si respira calcio. Era naturale che mi appassionassi». Un innesto precoce che però non ha mai escluso una visione più ampia dello sport e della vita. «Mio padre non mi ha mai forzato – ha raccontato tempo fa Neil – Ci lasciava provare tutto: calcio, tennis, basket. Siamo tre fratelli, oggi ci sentiamo ogni giorno. Anche con papà. È un punto di riferimento costante, dentro e fuori casa».

Il padre Younes, ex n.14 del mondo

Younes El Aynaoui, classe 1971, ha scritto la pagina più gloriosa del tennis marocchino. Cinque titoli ATP, miglior ranking da numero 14 del mondo e una partita entrata nella storia: Australian Open 2003, quarti di finale contro Andy Roddick. Finì 21-19 al quinto, dopo oltre cinque ore di gioco. Younes, 31 anni, perse dopo aver avuto un match point e con i crampi nel finale. Si salutarono a centrocampo, Roddick disse: «Il mio rispetto per lui cresceva col passare dei game. È incredibile, ha 31 anni e dopo cinque ore è ancora in piedi. Non credo che io, a quell’età, ci riuscirò». Neil quel match non lo ricorda. Era appena nato. Ma quella mentalità, dice, gli è entrata dentro. Non per caso. «I miei genitori sono un’ispirazione… Mi hanno trasmesso tutti quei piccoli accorgimenti da veri professionisti. Mio padre non mi dà indicazioni su come giocare, ma su come vivere. I dettagli che ti permettono di rimanere in alto, la cura del corpo, tutte quelle piccole cose che fanno sì che tu stia bene fisicamente». Nessun clamore, nemmeno quando ha lasciato il Nancy per il Lens. Nemmeno ora che sbarca a Roma per 23 milioni di euro (più 2 di bonus), primo innesto dell’estate giallorossa, scelto direttamente da Gasperini.

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