ROMA – La procura della Federcalcio indaga sulle evasioni degli arbitri. Una inchiesta sportiva che rischia adesso di coinvolgere due delle figure più rappresentative della categoria, a partire dal designatore Gianluca Rocchi e dall’ex arbitro Daniele Orsato. Ma non solo.
La procura del Coni alla Figc: indagate sulle evasioni degli arbitri
Il procuratore generale dello Sport, Ugo Taucer, lo scorso 20 novembre, ha ricevuto un esposto firmato che riportava l’articolo di Repubblica sui casi di evasione fiscale accertati dalla Guardia di finanza ad alcuni arbitri italiani. Secondo l’esposto, questo comportamento avrebbe violato i principi di lealtà, correttezza e probità del Codice di giustizia sportiva (art. 4) e l’articolo 42 del regolamento Aia, secondo cui è dovere degli arbitri “improntare il loro comportamento, anche estraneo allo svolgimento dell’attività sportiva e nei rapporti con colleghi e terzi, ai principi di lealtà, trasparenza, rettitudine e della comune morale, a difesa della credibilità ed immagine dell’Aia.
Cosa rischiano gli arbitri
Taucer allora ha scritto alla procura federale della Federcalcio invitandola – glielo consente lo Statuto del Coni – a “iscrivere il relativo procedimento”. E la procura della Federcalcio si è mossa. Da alcuni giorni, il procedimento è stato aperto: sono iscritti i nomi dei direttori di gara coinvolti messi nero su bianco da Repubblica, da Rocchi a Orsato. Ma l’indagine riguarderà anche altri, responsabili di rimborsi ed emolumenti ricevuti dall’Uefa e non dichiarati. Ora, in caso di deferimento – per la chisuura indagini si annunciano tempi rapidi, visto che i fatti sono conclamati – rischiano un processo sportivo e, in caso fossero ritenuti responsabili delle violazioni, possono andare incontro a sanzioni che vanno dalla ammenda alla squalifica (inibizione).
Inchiesta sull’evasione degli arbitri: cosa era successo
I finanzieri hanno scoperto un alto tasso di evasione fiscale. Molti di loro, non avevano denunciato i compensi ottenuti dalla Uefa nel periodo compreso fra il 2018 e il 2022 per arbitraggi in vari paesi europei. Alcuni pagati su conti esteri. Molti hanno transato con l’Agenzia delle entrate, ma per loro potrebbe non essere finita qui.