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Fifa, via libera all’Arabia Saudita per i Mondiali 2034 con una valutazione record

Il governo del calcio mondiale ha dato ufficialmente il suo via libera pubblicando un rapporto di valutazione sul programma presentato dal regno. Sui diritti umani “rischio medio”

Unica candidata per l’assegnazione dei Mondiali 2034, l’Arabia Saudita aspetta solo il verdetto del Congresso straordinario della Fifa in programma il prossimo 11 dicembre. Nella notte di venerdì il governo del calcio mondiale ha dato ufficialmente il suo via libera, pubblicando un rapporto di valutazione sul programma presentato dal regno. Dagli stadi alle violazioni dei diritti umani, passando per la sicurezza, la Fifa non ha riscontrato particolari intoppi, anzi.

Arabia, la valutazione più alta di sempre

Nel suo rapporto Mattias Grafstrom, segretario generale e braccio destro del presidente Gianni Infantino, ha assegnato una valutazione complessiva di 4,2 su 5. In sostanza, nulla impedisce lo svolgimento della competizione. Certo, la decisione di pubblicare il report alle 23.32 rivela ancora una certa timidezza nelle intenzioni della Fifa. Nonostante manchi ancora l’accordo sul periodo di svolgimento del torneo e il rapporto faccia riferimento a un caldo estivo di 40 gradi, i revisori della candidatura hanno assegnato all’Arabia il punteggio di valutazione più alto di sempre. In ogni caso, il rischio sulla sostenibilità ambientale viene definito basso.

Diritti umani, rischio medio

Eppure mancano ancora le strutture ospitanti, come anche le città. L’Arabia ha presentato infatti un progetto da 15 stadi futuristici. Tra questi, uno sarà costruito a più di 350 metri dal suolo e incorporato in The Line, la megalopoli verticale in costruzione nel Nord-Ovest del Paese. Sul fronte dei diritti umani, il rischio viene invece definito medio, nonostante le forti preoccupazioni espresse da organizzazioni come Amnesty International. La Fifa ha dedicato 110 pagine a questa sezione, dove vengono richieste una serie di garanzie, dai diritti dei lavoratori migranti alla libertà di stampa. Si parla poi di “non discriminazione”, ma senza ulteriori specifiche. Manca infatti un riferimento ai diritti Lgbt. “Sul fronte dei diritti umani, nel complesso, gli impegni assunti per l’applicazione delle diverse misure richiedono uno sforzo notevole in termini di tempo ed energie – sottolinea il rapporto – soprattutto in alcuni ambiti”.

Mondiale può fungere da catalizzarore per le riforme

Secondo la Fifa il torneo potrebbe quindi fungere da catalizzatore delle riforme: “C’è una significativa probabilità che la competizione serva da catalizzatore per le riforme in corso e future, e contribuisca a generare risultati positivi sui diritti umani oltre la competizione per il popolo dell’Arabia Saudita e dei paesi circostanti”. Nonostante l’incertezza sulla concretizzazione di queste misure, il dossier presentato dall’Arabia Saudita “costituisce una proposta molto forte in generale, che si riflette nel risultato della valutazione tecnica delle infrastrutture proposte (sportive e non solo) e del suo potenziale commerciale. Tenendo conto di tutte queste considerazioni, la candidatura ha chiaramente dimostrato la sua capacità di ospitare la Coppa del Mondo del 2034”, osserva quindi la Fifa.

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