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Figc, Gravina unico candidato presidente. Lotito non si ripresenta per un posto da consigliere

Termini scaduti a Natale, l’attuale n.1 verso il terzo mandato. In dodici per i tre posti previsti per la Serie A, ma non c’è il patron della Lazio

Gabriele Gravina il terzo mandato alla guida della Figc. Il presidente uscente risulta candidato unico alla presidenza della Federcalcio per il prossimo quadriennio 2025-2028. Scadevano infatti il 25 dicembre i termini per la presentazione delle candidature e nessun’altra è stata formalizzata fino al giorno di Natale. L’assemblea elettiva della Federcalcio è in programma il 3 febbraio a Roma e all’ordine del giorno, oltre all’elezione del presidente federale, c’è anche quella dei Consiglieri delle componenti. Per i tre consiglieri eletti della A (il quarto è di diritto il presidente di Lega, il neoeletto Ezio Simonelli) nuovi nomi e vecchie conoscenze. Tra gli altri, oltre a Giuseppe Marotta e Paolo Scaroni, rispunta anche il nome dell’attuale ad e vicepresidente vicario del Monza, Adriano Galliani. Non c’è invece quello di Claudio Lotito, presidente della Lazio e consigliere uscente, senatore di Forza Italia come l’ex dirigente del Milan. In corsa anche Francesco Calvo, Stefano Campoccia, Carlo Catte, Claudio Fenucci, Alessandro Ferrari, Luca Martines, Luca Percassi, Saverio Sticchi Damiani e Francesco Terrazzani.

I numeri per le elezioni di Gravina

La candidatura di Gravina alla presidenza federale è stata accompagnata da un documento programmatico sulle attività della Figc per il quadriennio olimpico 2025/2028 e dall’accredito di oltre la metà più uno dei delegati assembleari della Lnp Serie B, Lega Pro, della Lega nazionale dilettanti (Lnd), degli atleti (Aic) e dei tecnici (Aiac). Manca dunque l’appoggio della sola Lega di Serie A che non ha potuto definire il suo orientamento perché impegnata nella scelta del suo nuovo presidente, Simonelli, eletto il 20 dicembre. Gravina però può contare almeno su 12 società che lo scorso 4 novembre, nel corso dell’assemblea straordinaria, si sono astenute sulle proposte di modifica dello Statuto avanzate da Gravina (solo 8 contrari). Numeri che si sono allargati alla luce dell’esito del voto per la scelta di Simonelli, che una settimana fa ha avuto il consenso di 14 club. Gravina dunque viaggia in piena sicurezza, contando sulla possibilità il 3 febbraio di ottenere un consenso ancor più ampio rispetto al 73,45% con cui fu rieletto nel 2021.

Il programma di Gravina

‘A vele spiegate’ è il titolo, dalla chiara valenza metaforica, della piattaforma programmatica di candidatura del presidente uscente che elenca i suoi obiettivi. “Il percorso programmatico avviato nell’ottobre del 2018 va completato. È un’esigenza di sistema che mi è stata manifestata in più di un’occasione dalle componenti federali e che mi ha trovato mettermi ancora in motivato e disponibile nel gioco. Perché portare a termine un progetto così ambizioso, quello di garantire, sotto ogni aspetto, la sostenibilità e quindi la stabilità del calcio italiano significa anche rispettare un impegno preso con me stesso e con gli altri. È un atto di responsabilità”. È quanto si legge nel suo documento. “Già in questa forte volontà, che ho riscontrato in tutti i compagni di viaggio dentro e fuori il Consiglio Federale, c’è gran parte del significato della mia visione”, prosegue Gravina.

Con riferimento agli interventi legislativi auspicati a sostegno del sistema calcio Gravina mette tra gli obiettivi il tax credit per investimenti ‘virtuosi’ nei settori giovanili e nelle infrastrutture sportive, il reinvestimento di una percentuale dei proventi delle scommesse sul calcio, l’abolizione del divieto di pubblicità di giochi e scommesse e una legge speciale per gli stadi auspicati a stadi. Sul piano industriale punta allo sviluppo della piattaforma dell’ecosistema digitale Ott ‘Vivo Azzurro Tv e all’implementazione della cybersecurity mentre su quello strategico c’è al primo punto il progetto di riorganizzazione e rilancio del Settore tecnico e scolastico.

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