Filippo Galli, che partita sarà Juventus-Milan?
«Molto delicata. I rossoneri sono favoriti, ci arrivano in una condizione emotiva ideale: possono vincere. A fare la differenza adesso è la solidità difensiva che hanno ritrovato, al contrario della Juve».
Come ha fatto Allegri a invertire la rotta?
«Ha dato un’organizzazione difensiva chiara, tutti sanno quello che devono fare. E poi è cresciuta l’attenzione dei singoli. Max ci avrà lavorato tanto, sia nelle analisi al video sia sul campo».
Quale è il segreto della tenuta dei rossoneri?
«Hanno un baricentro basso, ma non si schiacciano troppo. Quando perdono il pallone sono bravi e veloci a ricomporsi e ripiegare all’indietro, e se creano un blocco centrale sono molto difficili da superare. Il Napoli ne sa qualcosa».
Eppure i giocatori sono gli stessi dello scorso anno.
«Ma l’atteggiamento della squadra è diverso, ora hanno più copertura da centrocampo e attacco. Con la Cremonese non avevano contezza di quello che accadeva intorno, oggi non succede più».
La Juventus invece ha subito 5 gol in serie A e 6 in due partite di Champions. Dove è il problema?
«A inizio stagione facevano arrivare gli avversari fin dentro la loro area, ultimamente sono troppo alti. È una questione di equilibrio e di consapevolezza dei momenti della partita. Pesano anche le assenze, su tutti Bremer».
I bianconeri marcano a zona sui piazzati e subiscono tante reti di testa.
«Io continuerei così. La marcatura a uomo, paradossalmente, ti toglie responsabilità, pensi solo al tuo avversario e ti disinteressi degli altri. A zona curi lo spazio. Tudor deve capire se ai giocatori convince questa impostazione».
Chi sarà decisivo domani?
«Penso finirà in pareggio, dico 1-1. Nel Milan segnerà Rabiot, nella Juventus Yildiz. Ma lì davanti spero di vedere pure Vlahovic».