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Fiorentina a due volti tra i lampi di Kean e i troppi gol incassati

Bilancio a pochi giorni del campionato (sabato a Parma, ore 18,30), cosa funziona e cosa non va nel nuovo corso di Palladino

FRIBURGO – Eccolo il calcio giocato. E se una volta il mercato aperto disturbava l’inizio della stagione, ormai è vero il contrario: il mondo è capovolto e sembra quasi l’inizio del campionato a dar fastidio a un mercato ancora nel pieno della forza, Fiorentina compresa. Tra pochi giorni i viola saranno attesi a Parma (sabato ore 18,30) con l’intento, quasi l’ obbligo, di partire forte sfruttando il calendario (poi Venezia e Monza) ed aggiudicarsi contemporaneamente un posto in Europa superando il play off. La maratona calcistica di Friburgo, con i 135 minuti giocati più i vari recuperi, ha chiuso un mese abbondante di ritiro ed amichevoli. E mentre l’aeroporto viola è ancora pieno di partenze ed arrivi in programma, si può tracciare un mini bilancio di come sta procedendo il nuovo corso.

I nuovi acquisti vanno forte. Kean avendo iniziato la preparazione da subito viaggia già forte e se sul piano tecnico non c’erano grandi dubbi, l’ex Juve ha dimostrato voglia, disponibilità, fiuto. Guai ad esporsi, ma la possibilità che la Fiorentina abbia finalmente un centravanti come si deve è reale. Colpani gioca a memoria. Anche Pongracic pare una scelta giusta e De Gea chiude il poker di arrivi. Dopo una fase difficile anche la questione portieri è un punto a favore. Un potenziale fenomeno come lo spagnolo e un portiere solido e affidabile come Terracciano, bel mix che lascia tranquilli.

Dopo Kean, l’Oscar della preseason va a Dodo. Una freccia sorridente e letale, soprattutto quando attacca. L’intesa con Kean è nata spontanea, una scintilla nell’estate viola, e le combinazioni dei due hanno creato occasioni a raffica. Gioie anche da alcuni giovani con un podio composto da Fortini, Martinelli e Comuzzo. Per quanto riguarda la manovra il punto di forza è lampante: la capacità di arrivare in porta con pochi passaggi, diretti e veloci, con una sorta di contropiede moderno.

Poi c’è il rovescio della medaglia, il lato oscuro della luna, ciò che ancora non va. Parlando in generale ci sono errori grossolani che però preoccupano il giusto. Con il lavoro i miglioramenti arriveranno, impossibile in un mese rasentare la perfezione. La Fiorentina soffre quando viene attaccata, ha preso troppi gol, va in difficoltà sui calci piazzati. A Friburgo ogni corner era un’occasione avversaria. I meccanismi dietro sono lontani dall’essere oliati ed anche la fase di ripartenza dal basso fa al momento più paura che speranza.

«Miglioreremo le scelte, lavoriamo insieme da troppo poco» ha spiegato il tecnico. Ha ragione. Altre cose però non funzionano ancora. Il ritardo nel mercato per quanto concerne alcune posizioni ha generato molti esperimenti. Davvero i terzini tipo Biraghi e Kayode possono fare i centrali? Barak ha un futuro da mediano? Ed ancora, Kouame e Beltran sono centravanti o trequartisti offensivi? Qualche esubero di mercato può trasformarsi in risorsa? Con Brekalo, Ikone, e soprattutto Amrabat che fanno parte di questa categoria.

Tra i problemi anche la stella. Nel senso che sia Gudmundsson (molto probabile) che Nico Gonzalez (quasi impossibile) non hanno disputato ancora un singolo allenamento con la squadra e chissà quando lo faranno. Non avere il proprio miglior giocatore, chiunque esso sia, è un problema per tutti.

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