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Fiorentina, De Gea è già arrivato: “Felice di essere qui”. E Colpani si presenta: “Puntiamo in alto”

Mercato: Gilardino non ha convocato Gudmundsson per la gara di Coppa Italia. Palladino lascia a casa Gonzalez

Occhiali da sole, sorriso in bella mostra e un’accoglienza che da tempo non si vedeva, a Firenze, per un nuovo acquisto. Tanti tifosi che si danno appuntamento intorno all’ora di pranzo di un venerdì in pieno agosto, sotto un sole che non concede sosta. Gli sguardi che si alzano al cielo, alla ricerca di quel volo proveniente da Madrid. Poi i cori, le foto, le sciarpe viola: David De Gea è il nuovo portiere della Fiorentina. Classe 1990 come Terracciano, sul quale sono in corso riflessioni (il Monza è interessato, ci sono anche altre offerte). De Gea, una vita tra Atletico Madrid e soprattutto Manchester United col quale ha vinto quasi tutto: un campione che era rimasto svincolato e che ha scelto il campionato italiano per rimettersi in gioco dopo una stagione in cui era finito ai margini dei progetti dello United.

De Gea ha rifiutato nel frattempo alcune proposte, poi ha spinto per la Serie A e anche negli ultimi giorni ha fatto di tutto per arrivare a Firenze. La Fiorentina ha valutato le sue condizioni fisiche e atletiche. Poi ha dato l’ok definitivo, con un contratto di un anno a 1.2 milioni di euro più l’opzione per la seconda stagione. In quel caso lo stipendio salirebbe a 2.2 milioni.

Portiere di indubbia qualità che porta con sé mentalità ed esperienza. Il maestro migliore per un giovane che voglia aspirare a diventare come lui. Per questo il club viola sta valutando cosa fare sia con Terracciano che con Christensen per poi far avanzare come secondo portiere Martinelli (classe 2006) con un occhio di riguardo al pari età Leonardelli. La giornata di De Gea è proseguita con l’incontro negli uffici del centro sportivo col direttore generale Ferrari e il direttore sportivo Pradè. Poi l’abbraccio col tecnico Palladino. Le visite mediche nel pomeriggio («Sono molto felice di essere qui») e la prima cena fiorentina insieme anche all’intermediario che ha curato i dettagli finali e che era insieme a lui nel volo dalla Spagna.

Adesso le energie degli uomini di mercato viola sono direzionate al centrocampo e all’attacco. Amir Richardson (22 anni) ha appena festeggiato il bronzo alle Olimpiadi di Parigi con la netta vittoria del suo Marocco contro l’Egitto. Mediano di fisico ma anche di qualità, per il quale i viola hanno deciso di spendere 10 milioni (contratto quinquennale sopra il milione per il giocatore). Non solo. Non è del tutto tramontata la pista che porta a Tanner Tessmann del Venezia, così come la società viola sta valutando di accelerare per altre valide alternative in una zona di campo fondamentale che dovrà presto completarsi.

Fermento sul fronte Nico Gonzalez-Gudmundsson, con le due trattative che rimangono vive e in evoluzione. Gilardino ha escluso il suo giocatore dalla lista dei convocati per la sfida di Coppa Italia contro la Reggiana e il club ha reso noto che la volontà dell’islandese sia quella di vestirsi di viola. A patto, però, che il Genoa trovi il suo sostituto. Dunque cessione di Nico in stand by per questo motivo, con la Juventus in prima fila (prestito con obbligo di riscatto a 30 milioni) e il giocatore escluso dai convocati di Palladino per l’amichevole di Friburgo.

La sensazione è che tutto possa sbloccarsi a stretto giro, anche perché entrambi i giocatori con la mente sono già altrove. Rimanendo in attacco, ieri è stato il giorno anche di Andrea Colpani, che si è presentato dalla sala stampa del Viola Park: «La trattativa è iniziata con Palladino che mi ha chiamato e mi ha detto che mi voleva a Firenze — ha dichiarato il calciatore, proveniente dal Monza — Io gli ho detto subito che l’avrei seguito volentieri e che per me era un motivo d’orgoglio. Cercheremo di migliorare i risultati dell’anno scorso sia in campionato che in Europa». E sul paragone con Giancarlo Antognoni, ha aggiunto: «Mi vedo sia trequartista che esterno. I paragoni sono sempre pericolosi, voglio raggiungere i grandi del passato e penso al presente. La squadra è forte e possiamo puntare in alto».

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