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Fiorentina-Inter: da Firenze a Firenze, il mese della resa dei conti

Viola e nerazzurri aprono un dicembre di scontri diretti tra big che romperà l’equilibrio

TORINO — Le storie del campionato si faranno più tese prima che il Natale arrivi e anzi già per Santa Lucia, la festa della luce. C’è una matassa di aggrovigliato equilibrio da sbrogliare e nei prossimi quindici giorni qualche nodo verrà al pettine, perché i quattro confronti diretti in calendario tra questa domenica e domenica 14 sgraneranno (o dovrebbero sgranare) il grumo di squadre in cima alla classifica, strette tra il lieve vantaggio del Napoli e il più marcato distacco del Milan, che comunque ha sempre quei tre ipotetici punti del recupero contro il Bologna da usare come appendino per la speranza.

I sette successi consecutivi della Viola

Si comincia dunque questo pomeriggio con Fiorentina-Inter, vale a dire con la squadra unanimemente riconosciuta più forte in casa di quella che, assieme all’Atalanta, da più tempo continua implacabilmente a vincere: la Viola viene da sette successi di fila, una serie inaugurata proprio da un confronto diretto, il 2-1 al Milan nella settima giornata. È già in qualche modo una sfida limite, perché stabilirà se la Fiorentina è in grado di rimanere dove sta, cioè nel gruppo di chi ha diritto a sognare lo scudetto. Inzaghi ha anticipato che “ci vorrà una grande Inter”, ma forse lo avrebbe detto anche alla vigilia di un impegno casalingo contro una squadra dei bassifondi. Avrà tre assenze per infortunio in difesa (Pavard, Acerbi, Carlos Augusto) che tuttavia non intaccheranno il valore tecnico della formazione, perché l’Inter ha allestito una rosa così precisamente completa che l’unico effetto dei forfait è la limitazione del turn over e un minimo accumulo di fatica per qualcuno: De Vrij, insomma, in questo periodo deve stringere i denti, tirerà il fiato più avanti. Per il resto, il meccanismo dell’alternanza è perfetto mentre Palladino i suoi li sta alternando tra il campionato e la molto meno impegnativa Conference: in serie A c’è una formazione titolare chiara e definita, perlomeno in attesa che rientri Gudmundsson, il giocatore che può garantire un ulteriore salto di qualità.

Dopo Natale si riparte con Juventus-Fiorentina

Finora si sono giocati tredici confronti diretti tra quelle che ora sono le prime sette in classifica. Da qui alla fine del girone d’andata ne mancano otto, quattro dei quali li vedremo a stretto giro: la settimana prossima ci saranno Atalanta-Milan e Napoli-Lazio, quella successiva Lazio-Inter. Nella giornata natalizia, quella che si giocherà tra il 20 e il 23 dicembre, invece non ce ne saranno, perché la Lega aveva programmato il computer affinché non inserisse partitissime nei giorni in cui verso il campionato c’è meno interesse. E anche se al momento della compilazione del calendario era difficile immaginare che Lazio e Fiorentina fossero là dove invece sono, si può dire che ci abbia azzeccato: le uniche sfide tra squadre che in questo momento sono nella parte sinistra della graduatoria (ma magari stasera non più) saranno Atalanta-Empoli e Fiorentina-Udinese. Dopo Natale si ricomincerà da Juventus-Fiorentina del 29 dicembre e fino a Fiorentina-Napoli. Per Atalanta-Juventus bisognerà aspettare invece quando il girone d’andata sarà già finito: colpa della Supercoppa araba, che postdaterà al 14 gennaio il faccia a faccia tra Gasp e Thiago.

L’unico scontro diretto vinto dal Milan

La squadra che ha consumato più scontri diretti (5) è il Milan, che ne ha vinto uno solo (il derby) e messo insieme appena un punto a gara. Quelli che hanno fatto meglio sono Atalanta e Fiorentina, con 6 punti in 3 partite, quella che è andata peggio è invece la Lazio, con 1 in 3: gli altri tre li esaurirà nelle prossime quattro giornate e il girone d’andata lo chiuderà con il derby del 5 gennaio. In poco più di un mese, quindi, Baroni saprà con certezza a quale tipo di ambizioni avrà diritto. Ma lo sapranno un po’ tutti, a meno che la matassa non resti ingarbugliata così com’è: sarebbe molto divertente.

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