Se l’attesa prolunga il piacere, il godimento dei tifosi viola è al massimo. Ci sono voluti circa otto mesi per vestire di viola Albert Gudmundsson e servirà ancora un po’ di tempo per vederlo in campo. Ma l’acquisto è di quelli cinque stelle e la voglia della Fiorentina di consegnarlo a Palladino è la stessa che l’islandese ha mostrato verso Firenze. “Significa molto per me essere qui – spiega il pezzo pregiato del mercato – perché la Fiorentina è un grande club con ambizioni alte, le due finali di Conference consecutive lo testimoniano. Ho 27 anni ma penso di dover ancora raggiungere il massimo del mio potenziale che penso toccherò nei prossimi tre anni. E’ vero che già a gennaio c’era questa possibilità, ma quello è un mercato molto strano e sentivo che la mia missione a Genova non era finita. Ora sono pronto. E felice”.
A proposito di pezzo pregiato, Albert (come scritto sulla maglia da gioco) rischia di diventare l’acquisto più costoso della storia viola, a patto che le condizioni del riscatto e i bonus si verifichino. “È un onore sapere di essere stato così fortemente voluto, ma se fossi arrivato a zero l’impegno sarebbe stato lo stesso. Darò tutto. Da quando? Spero già prima della sosta: mentalmente sono al 100%, fisicamente ancora no”. Gudmundsson infatti è reduce da un problema al polpaccio al momento risolto, ma c’è da lavorare sulla condizione. Resta la possibilità di vederlo magari contro il Monza il prossimo 1 settembre anche se attualmente prevale la linea della prudenza sfruttando la sosta del campionato. Con l’appuntamento in campo slittato al weekend del 14-15 settembre quando i viola saranno impegnati a Bergamo contro l’Atalanta. L’importante per Palladino sarà averlo al top con continuità. “Ho parlato con l’allenatore, è giovane e preparato, penso che giocherò nei tre davanti. Anche se io posso davvero fare tutto, compreso l’esterno e il centrocampista. Sono a disposizione”.
Gudmundsson in poco più di 300 partite ha già raggiunto quota 100 gol tra i professionisti. Con le sue 16 reti nella passata stagione tra campionato e Coppa Italia condite da 5 assist ha contribuito al 40% dei gol segnati dal Genoa. Percentuale che lo pone al primo posto per importanza nei cinque principali campionati europei. Il vuoto lasciato nei rossoblu dalla sua partenza ha portato l’Ad genoano Andres Blasquez ad alcune dichiarazioni che non sono piaciute al calciatore, tanto da replicare. “Ha detto di avermi proposto un ingaggio di un milione superiore a quello che percepivo, dichiarazioni che mi hanno un po’ scioccato. Avevo un buon rapporto con lui, mi ha aiutato a Genova e non voglio parlarne male”.
Babbo calciatore (e ora telecronista delle partite della Nazionale islandese), mamma idem, zio pure: e il bisnonno (si chiamava Albert Gudmundsson, ndr) anche. Difficile per Albert non diventare un giocatore. A settembre, verosimilmente intorno alla metà del mese, avrà però un’altra partita da giocare, in tribunale. Da un anno circa pende l’accusa da parte di una ragazza di cattiva condotta sessuale. A marzo 2024 il caso fu archiviato e il giocatore è tornato a giocare in Nazionale, ma il ricorso fatto dalla presunta vittima ha riaperto il tutto. “Ho fiducia nella giustizia e sono convinto di essere innocente, il processo sarà un buon momento per dimostrarlo. La cosa non ha avuto impatto su di me lo scorso anno perché io sono concentrato sulle due cose importanti della mia vita. La famiglia (Albert è sposato ed ha due figli) e il calcio”.